Sabato 22 febbraio, con ritrovo in Piazza Citterio alle ore 9.30 per la deposizione di una corona alla lapide, si svolgerà la cerimonia commemorativa nel ricordo del sacrificio di Gianni Citterio, nel 70esimo anniversario della battaglia di Megolo, in Val d’Ossola, dove l’ufficiale partigiano monzese cadde, il 13 febbraio 1944, sotto i colpi dei nazifascisti. Alle ore 10.00, presso la sala del Consiglio comunale in Piazza Trento e Trieste, alla presenza del sindaco Roberto Scanagatti, si terranno i discorsi ufficiali e le letture commemorative. Le celebrazioni sono organizzate in collaborazione con ANPI e vedranno la partecipazione delle amministrazioni comunali di Omegna, Pieve Vergonte e dell’ANPI di Omegna. Il vice sindaco di Monza, Cherubina Bertola, il 16 febbraio scorso ha partecipato alle commemorazioni della battaglia di Megolo, organizzata dal Comune di Omegna in collaborazione con ANPI.
Citterio, medaglia d’oro al valore militare, nacque a Monza nel 1908. Avvocato, antifascista, dal 1940 militò in clandestinità nel partito comunista Italiano. Nel 1943 fu tra gli organizzatori degli scioperi in Lombardia. Il 9 settembre dello stesso anno, all’indomani dell’armistizio, dal balcone del palazzo municipale di Monza esortò i suoi concittadini a sollevarsi contro gli occupanti tedeschi.
Al costituirsi delle prime formazioni partigiane, fu tra i più attivi organizzatori dei gruppi milanesi, diventando membro del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia. Inviato più volte in Val d’Ossola come ispettore del comando generale, col nome di battaglia “Diomede”, rimase poi a collaborare per il potenziamento delle forze di montagna. Entrò a far parte della Brigata Patrioti Valstrona, guidata da Filippo Maria Beltrami, come commissario politico, con un nuovo nome di battaglia, “Redi”. La mattina del 13 febbraio del 1944 la sua formazione fu attaccata dai tedeschi a Megolo, una frazione sopra Pieve Vergonte. Al termine della battaglia contro forze molto maggiori, che appoggiavano l’attacco dalla pieve anche con pezzi di artiglieria, Gianni Citterio fu ucciso insieme al capitano Beltrami, ad Antonio Di Dio, a Gaspare Pajetta e ad altri partigiani. Il resto del gruppo, anche per la resistenza e il sacrificio dei caduti, riuscì a fuggire e a riorganizzarsi.
Il nome di “Redi” fu in seguito assegnato alla IIª divisione Garibaldi guidata da Aldo Aniasi e Pippo Coppo. Il 7 maggio del 1945 il CLN, comunicando ufficialmente ai familiari il decesso di Citterio, annuncerà che “l’eroe nazionale – nel cui nome combatterono oltre alla II divisione anche altre due brigate partigiane, la Diomede e la Citterio – sarà ricordato e onorato come uno dei maggiori animatori della lotta che ha portato alla liberazione la patria”.
Ufficio stampa Comune di Monza