È Pavia la prima provincia a livello nazionale per spesa dedicata all’azzardo (2.433 euro pro capite), seguita dalla provincia di Como (1.511 euro), mentre Bergamo e Varese si classificano rispettivamente all’ottavo e nono posto. In Italia il mercato dell’azzardo l’anno scorso ha movimentato ufficialmente circa 85 miliardi di euro e la criminalità organizzata ha occupato uno spazio pari alla stessa offerta formalmente legale. Dati preoccupanti, che costringono a riflettere sulle criticità dell’attuale situazione, quali l’eccessiva offerta di tipologie di gioco, una mentalità diffusa che porta a rifugiarsi nelle illusioni di guadagno facile, l’interazione e il reciproco potenziamento dei mercati dell’azzardo legale e illegale.
Partendo dalla consapevolezza che il gioco d’azzardo patologico (GAP) e le problematiche ad esso connesse sono sempre più diffusi e necessitano di interventi di contrasto e prevenzione, il coordinamento regionale lombardo della campagna “Mettiamoci in gioco” ha organizzato gli Stati Generali sul Gioco d’Azzardo con tema “Come contrastare il gioco d’azzardo patologico”: un tavolo di lavoro e confronto per analizzare la situazione italiana e condividere gli strumenti utili a chiedere interventi legislativi significativi a garanzia della legalità. L’appuntamento è per lunedì 5 ottobre alle 9.00 presso la Sala della Città Metropolitana di Milano.
Attraverso lo studio dei dati socio-economici del fenomeno, la sua diffusione geografica, l’analisi del contesto legislativo e delle fragilità che il gioco va a colpire e, spesso, ad aggravare, i promotori della giornata, che sarà introdotta dal portavoce nazionale della Campagna “Mettiamoci in gioco”, don Armando Zappollini, vogliono quindi interrogarsi, coinvolgendo tutta la società civile, su come contrastare il gioco d’azzardo patologico.
Parlare di contrasto al GAP, infatti, significa oggi affrontare una serie di nodi sociali, legislativi ed economici. Sono questi i punti di partenza da cui la campagna “Mettiamoci in gioco” ha strutturato le sue proposte, tra le quali una razionalizzazione territoriale della rete di raccolta gioco, l’introduzione di regole trasparenti e uniformi sull’intero territorio nazionale per l’offerta di gioco, l’istituzione di un apposito fondo finalizzato al contrasto delle dipendenze da gioco, il riordino e rafforzamento della disciplina in materia di trasparenza e di requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti che, direttamente o indirettamente, controllino o partecipino al capitale delle società concessionarie dei giochi pubblici.