di Annamaria Colombo
In Carnia si arriva dopo aver valicato passi impervi attraverso le Alpi. E quello che si scopre è un patrimonio di borghi rurali, piccole pievi, botteghe di antica tradizione e gente fiera. La natura è ancora incontaminata, fatta di vette maestose, dolci colline, cascate, canyon e laghi di alta quota. In Carnia si alternano alcuni dei borghi più belli d’Italia che meritanouna visita in qualsiasi periodo dell’anno.
Arta Terme, abitato dai Romani sin dal 52 a.C., d’inverno è un apprezzato centro sciistico ma in ogni momento dell’anno offre i benefici delle sue terme di acqua solforosa apprezzate da millenni. Da Arta, situata ai piedi del monte Zoncolan, partono escursioni a piedi, in bicicletta e a cavallo adatte a tutta la famiglia. Per gli amanti dell’arte imperdibili sono le due basiliche paleocristiane e la Pieve matrice di san Pietro, risalente al 1312, considerata la chiesa madre di tutta la Carnia.
Chi apprezza le delizie del palato deve fare tappa a Sauris, un paesino di poco più di quattrocento abitanti, diviso in Sauris di sopra e Sauris di sotto. Qui, tra le tipiche casette di legno e pietra, si può gustare un ottimo prosciutto crudo affumicato naturalmente con legno di faggio, gnocchi di zucca, formaggio di malga. Il tutto imbevuto di birra artigianale. I silenziosi vicoli sono abbelliti da chiese, piccole cappelle e affreschi votivi. A Sauris di Sotto merita una visita il Santuario di Sant’Osvaldo, risalente al 1300: leggenda vuole che nel 1348, la reliquia del Santo qui custodita salvò il borgo da un’epidemia di peste.
Sutrio, che si trova anch’esso ai piedi del monte Zoncolan, conserva palazzi settecenteschi di pregio ma le sue origini sono romane. Dagli scavi effettuati sul colle di Ognissanti sono emersi resti di capitelli ionici e ancoraggi di ferro. Sutrio è nota per il presepio – visibile tutto l’anno – con figure naturali in legno intagliate dal maestro artigiano Gaudenzio Straulino, detto Teno, scomparso nel 1988.
Tolmezzo è, invece, il principale centro della Carnia, dominato dal monte Amariana dalla caratteristica forma a triangolo. Ricostruita dopo il devastante terremoto del 1976, Tolmezzo è uno dei centri più antichi della Carnia grazie alla sua posizione che collega l’antica via Aurelia all’Austria. Nel suo centro storico, il Borgàt, si alternano botteghe e palazzi settecenteschi. Pregevoli il Duomo di San Martino, risalente al 1764, e la quattrocentesca Chiesa di S. Caterina, (ricostruita nel ‘700) che conserva al suo interno una preziosa pala del 1537 che rappresenta lo sposalizio di Santa Caterina.
Piccolo (conta poco più di quattrocentocinquanta abitanti) ma meritevole di una visita anche Raveo che si sviluppa su un territorio che va dai 300 ai 2064 metri di quota. Di epoca celtica, il borgo fu teatro di dure battaglie per la liberazione della Carnia durante la seconda guerra mondiale. Nel centro vi sono palazzi risalenti al XVIII secolo sopravvissuti al sisma del 1976. Da gustare i biscotti a Esse, realizzati con ingredienti genuini secondo un’antica ricetta artigianale. Info. http://www.turismofvg.it/Carnia.