da Giannella Channel.info
Una panetteria Zurigo ha smesso di accettare denaro contante. Una soluzione che fa risparmiare tempo, è igienica, piace alle banche e alla autorità. Ma alla quale gli svizzeri continuano a non abituarsi.
Non è la prima attività commerciale in Svizzera e in Europa, ad accettare unicamente carte di credito o debito e applicazioni per smartphone. Ma fa notizia, perché la panetteria è quel genere di commercio al minuto dove, per l’entità degli acquisti, ci si aspetta di poter pagare con gli spiccioli.
Invece no. Per un anno, a decorrere dallo scorso maggio, i proprietari hanno bandito banconote e monete in una filiale di una catena che conta 10 negozi di panetteria in città. Nella primavera 2019 potranno così valutare le conseguenze.
“Igienico, sicuro e rapido”
“Da un lato è una questione igienica: i nostri collaboratori non toccano più i soldi”, spiega il titolare Daniel Wehrli al TG della Radiotelevisione svizzera. “Poi è un sistema più sicuro, anche per il cliente, non ci sono più errori di calcolo”.
Niente fondo-cassa da preparare la mattina, nessun incasso da contare e depositare la sera: sono ore di lavoro in meno.
I clienti della singola panetteria, a parte qualche lamentela iniziale, si sono abituati alla novità. Ma per quanto il pagamento elettronico sia benvoluto dagli imprenditori (favorisce gli acquisti) e dalle autorità (combatte il riciclaggio), non è ancora il preferito dagli svizzeri.
Cultura della moneta sonante
Lo dicono recenti sondaggi, lo conferma l’economista comportamentale Andreas Staub: “Ci sono ancora molte preoccupazioni legate alla sicurezza, soprattutto le app di pagamento mobili godono ancora di poca fiducia da parte dei consumatori”.
Ma in Italia il Bancomat piange
Secondo gli ultimi dati raccolti dalla Banca centrale europea, riportati da QuiFinanza.it, per quanto riguarda i pagamenti con il bancomat l’Italia è molto indietro rispetto agli altri paesi europei, sia per quanto riguarda le somme pagate con le carte elettroniche, sia per il totale delle operazioni compiute durante l’anno.
A questo proposito il Tesoro starebbe studiando la possibilità di applicare sgravi fiscali a chi userà la carta per pagare i liberi professionisti, come il tassista, il medico specialista o l’idraulico.