Nel 1928 all’età di sedici anni “il colpo di fulmine con Dio” vissuto durante una visita ad Assisi, all’eremo delle Carceri: “avvertì forte la vocazione per la vita monacale”.Pierre decide di entrare nell’ordine francescano dei frati cappuccini, ma dopo un anno dall’ordinazione sacerdotale, del 1938, lascia la vita monastica per motivi di salute e prosegue la sua missione prima come cappellano al’ospedale e poi come curato nella cattedrale di Grenoble. A causa della guerra, alla fine del 1939, viene arruolato nell’esercito. Presto si unisce ai partigiani e per sua stessa dichiarazione, impara a falsificare documenti per nascondere o far espatriare in Svizzera gli ebrei ricercati dai nazisti e i perseguitati politici. Finita la guerra Abbé Pierre, seguendo i consigli dell’entourage di De Gaulle e con l’approvazione dell’arcivescovo di Parigi, viene eletto deputato e partecipa a due assemblee costituenti, nel 1945 e nel 1946.
Nel 1949, dopo numerose battaglie a favore dei diritti umani e civili decide, con la liquidazione da deputato, di acquistare una casa abbandonata e ristrutturarla: nasce la Fondazione Emmaus. Inizialmente accoglie gruppi di giovani, poi si trasforma in casa della carità.
La prima comunità dei compagni di Emmaus si sosteneva con i soldi provenienti dalla sua indennità mensile di ex deputato; poi, per autofinanziarsi, la comunità inizia a vendere materiali ed oggetti recuperati dalle discariche o dai privati che intendevano disfarsene. In seguito arrivarono anche le prime donazioni.
Il problema della mancanza di denaro per sostenere l’opera edilizia di Emmaus nei primi anni di vita dell’organizzazione, porta alla decisione dell’abbé Pierre di partecipare, nel 1952, al gioco a premi radiofonico di Radio Luxembourg “Quitte ou double” (l’omologo francese di Lascia o raddoppia); vinse un premio di 256.000 franchi.
La Comunità di Emmaus non era solo una struttura di assistenza ai poveri e ai senza tetto. Abbé Pierre prosegue la sua attività politica e sociale attraverso appelli e denunce, che hanno lasciato il segno nella coscienza francese e internazionale. Appoggia l’azione di Fabius, leader socialista francesce, per un welfare attento agli emarginati e per l’estensione delle protezione sociali ai più poveri.
Denuncia la pericolosità del consumismo e “del piatto pieno delle tavole occidentali che svuotano quelli del sud del mondo”. Critica la chiesa, lo stile sfarzoso del Vaticano, rimproverando più volte a Giovanni Poalo II i costosi viaggi per il mondo.
Soprattutto negli ambienti più conservatori del clero, la figura dell’Abbé fu spesso aspramente criticata per le sue posizioni sulla riforma della dottrina della Chiesa, in materia di ordinazione delle donne, controllo della nascite e matrimonio per il clero. L’Abbé Pierre si pronunciò più volte a favore della possibilità dell’ordinazione sacerdotale alle donne e in favore del matrimonio per i sacerdoti, anche al fine di alleviare il problema della penuria di nuovi ministri di culto nei Paesi occidentali.
Abbé Pierre muore il 22 gennaio 2007, all’età di 94 anni. Chissà cosa avrebbe pensato di papa Francesco, anche se è evidente una comunanza di vedute sullo stile di vita e sull’opzione per una chiesa povera e vicina ai problemi della gente.
E’ stato un rivoluzionario, una figura provvidenziale che ha rivitalizzato la chiesa e la fede nel mondo occidentale. Insieme a Madre Teresa e a molte altre persone laiche e religiose, Pierre conferma la manzoniana visone di una chiesa che oscilla fra le “prudenze” di don Abbondio e la verità compassionevole di fra Cristoforo. Una dialettica strutturale, inseparabile dinamica della vita ecclesiale, in cui i demoni possono infiltrarsi fra le mura della chiesa ma, come detto nel Vangelo, “non prevalere mai”.
Fabrizio Annaro
Intervista di Enzo Biagi a Abbé Pierre
http://www.raiscuola.rai.it/medialibrary/video.aspx?id=3661
P.s. Ci piacerebbe conoscere un deputato, o ex, che in Europa occidentale abbia fatto qualcosa di simile a ciò che ha promosso Abbé Pierre (o comunque in favore della comunità civile e sociale) utilizzando la propria liquidazione di deputato. Siamo pronti a pubblicare esperienze e progetti promossi di questo tipo.