Accoglienza diffusa e fenomeni migratori

di Paola Biffi

Si è tenuto venerdì 10 marzo il secondo evento della Settimana della Carità 2017, promossa dalla  Caritas di Monza e dalla San Vincenzo: l’incontro dibattito verteva sul tema dell’ accoglienza e del futuro dei fenomeni migratori, forse il più importante dello scenario contemporaneo. E’ stato inoltre presentata una sintesi dell ”V Report sull’Accoglienza Diffusa” nella provincia di Monza e Brianza. La serata è stata organizzata  grazie anche alla collaborazione anche del Consorzio Comunità Brianza.

Hanno preso parola al dibattito Andrea Torre, direttore del centro studi MEDI di Genova, che conduce un’importante azione di studio e approfondimento sul tema delle migrazioni, Roberto D’Alessio, presidente del Consorzio Comunità Brianza, che ha dato vita a una rete di accoglienza sul territorio attraverso un modello di integrazione innovativo, e Valeria Pinoia, cronista del Cittadino.

La parte più didascalica, forse, dell’incontro, attraverso le parole di Andrea Torre, ha fornito una panoramica semplificata ma comunque molto precisa delle migrazioni contemporanee, viste come un processo in veloce evoluzione, tipico del “mondo che cambia” di oggi. Come ha sottolineato lo studioso, prima di qualsiasi ricerca o opinione è necessario interfacciarsi con la complessità del fenomeno, di cui noi, italiani ma anche europei, percepiamo solo un piccolo spaccato: “ci sono tanti Mediterranei” nel Mondo che spesso non vengono considerati, ma che comunque partecipano al movimento della popolazione globale. Il Centro Studi MEDI di Genova si occupa infatti soprattutto dei mutamenti strutturali che le migrazioni comportano, più che dell’emergenza, perché sono questi che modificano la società in cui viviamo e il pensiero comune.

La consapevolezza della complessità comporta una maggiore coscienza anche riguardo alle risposte date dalla comunità: gli stereotipi che il pensiero collettivo, influenzato da un sistema di informazione semplicistico, creano, si rompono nel momento in cui si comprendono le storie di persone che intraprendono il difficile viaggio verso l’Europa.

Alla domanda, quindi, rispetto al ruolo dell’informazione, e della stampa, nel diffondere modelli negativi o positivi, e di conseguenza nel creare giudizi e opinioni critiche, ha risposto Valeria Pinoia, cronista del Cittadino. La giornalista ha sottolineato l’importanza di considerare il tema delle migrazioni tanto a livello globale, europeo quanto locale, perché la vicinanza delle storie, la condivisone concreta degli spazi di vita, è la chiave dell’integrazione, e la stampa deve promuovere un’informazione anche di storie comuni e vicine.

A dare una visione del modello di accoglienza della provincia di Monza e Brianza è stato Roberto D’Alessio, presidente del Consorzio Comunità Brianza, che appunto ha proposto negli ultimi anni un metodo di accoglienza che si sta dimostrando virtuoso ed efficace. RTI Bonvena, la rete di accoglienza messa in atto dal Consorzio è un fatto originale che sottolinea non solo il valore solidale della nostra terra ma anche la sua laboriosità: gli enti che compongono la rete sono vari sia di storia sia di composizione in modo tale da creare un’organizzazione stabile e variegata.

In questo contesto Caritas, secondo le parole di D’Alessio, è la bussola, perché conosce i disagi, le difficoltà, sa quali sono le povertà di un territorio e può aiutare a dare polso ai progetti. “La Caritas inoltre sposta l’attenzione dall’accoglienza all’incontro, e l’incontro è l’inizio dello scambio, e lo scambio è il presupposto dell’integrazione.” D’Alessio ha posto di nuovo l’attenzione del dibattito sull’emergenza, sottolineando che, nonostante sia vero che la situazione emergenziale non giustifica una cattiva organizzazione, è comunque un dato di fatto che la Prefettura per prima si trova in difficoltà nel gestire un numero di arrivi sempre più elevato, perché imprevedibile.

“I fatti sono sempre superiori delle parole, mettetevi insieme che è meglio”, oggi l’organizzazione RTI Bonvena raccoglie circa 1100 richiedenti asilo su circa 1700 che arrivano nella provincia di Monza e Brianza, il che evidenzia l’importanza della collaborazione di tutti gli enti sul territorio.

L’incontro si è concluso con alcune domande del pubblico, ulteriore dimostrazione della necessità del confronto, indispensabile per aprire nuove porte, per stimolare la ricerca di risposte, per la condivisione delle narrazioni quotidiane.

Foto di Dario Erba
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