Alla scoperta di Kuniyoshi, maestro del mondo fluttuante

di Francesca Milazzo

Conoscevamo Hiroshige e Hokusai. Ora un nuovo grande maestro (che ha dovuto fare i conti con questi due grandi protagonisti della pittura dell’Ottocento) il  giapponese Utagawa Kuniyoshi (1797-1861)  entra nel nostro immaginario.

Racconta un mondo fantastico: animali da compagnia, donne di grande fascino, cortigiane, attori del teatro kabuki e i leggendari samurai. Come spiega la curatrice della mostra Rossella Menegazzo.

Se si guarda ai soggetti, le sue silografie di paesaggio esse non fanno che ripetere temi classici di serie già note, come  le “Vedute di Edo”, luoghi famosi della Capitale Orientale, vedute di località nelle province e del monte Fuji. Tuttavia, la novità di Kuniyoshi si percepisce immediatamente quando si guarda alle sue stampe di eroi e guerrieri, di animali giganti ed esseri mostruosi, di spettri e  di apparizioni in cui sperimenta le tecniche grafiche occidentali, osa con composizioni di grandi dimensioni, riempiendo le scene di particolari minuti, caricandole di azione e realismo, anche quando i soggetti sono assolutamente surreali. Tutte qualità che nessun altro maestro aveva saputo infondere all’ukiyo-e fino ad allora.

Ukiyo-e, immagini dal mondo fluttuante, è  un genere di stampa giapponese di gran voga tra il XVII  e il XX secolo. Non erano opere costose, anzi. Erano rivolte alle classi della  piccola e media borghesia che non poteva permettersi opere originali, uniche. Sono stampe su carta, impresse con matrici di legno.

Circondato dai suoi numerosi gatti, Utagawa Kuniyoshi è definito l’Arcimboldo del Giappone, un personaggio estroso, eccentrico e, nel contempo misterioso.  La mostra milanese al Museo della Permanente (fino al 28 gennaio 2018) è prodotta da MondoMostre Skira ed è divisa in cinque sezioni : Beltà, Paesaggi, Eroi e guerrieri, Animali e parodie e, ovviamente, Gatti. Il catalogo è edito da SKIRA.

 

 

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