La mattina del 14 luglio 1789 un gruppo consistente di parigini dà l’assalto all’Hotel des Invalides per procurarsi armi.
Parigi e la Francia sono in ginocchio, sull’orlo della carestia, tutti i giorni il popolo deve fare i conti con fame e paura, un popolo sotto la guida di un sovrano incapace come è Luigi XVI, che , tre giorni prima aveva liquidato il ministro delle finanze, Jacques Necker, perché aveva posizioni vicine al popolo, al Terzo Stato. Il paese è in rivolta.
Dagli Invalides, escono con ventottomila fucili e qualche cannone, ma senza polvere da sparo. Si dirigono alla Bastiglia, simbolo del dispotismo del sovrano, fortezza che funge da prigione anche se, al momento, sono presenti solo sette detenuti è lì che sperano di trovare polvere da sparo. Guidati da Pierre-Augustin Hulin raggiungono la Bastiglia. Il governatore Bernard Renè Jordan de Launay inizia una trattativa con gli insorti. Nella fortezza ci sono ottantadue guardie, soldati veterani non più in servizio, invalidi, e trentadue guardie svizzere. Ma il negoziato non va in porto, per gli insorti non è difficile avere la meglio, sono tantissimi, migliaia, ai piedi della fortezza.
Il popolo irrompe nel cortile fa prigioniero il governatore, e uccide le guardie svizzere. De Launay è ammazzato e decapitato come altri soldati. La sua testa diviene un macabro trofeo da portare in trionfo per le vie di Parigi. Sono le 13.30 del 14 luglio 1789. Quanto accaduto in quelle ore alla Bastiglia dà il là alla Rivoluzione Francese. Conquistare quella fortezza diviene sinonimo di abbattimento della tirannia e dell’ingiustizia.
Solo il re non capisce subito la portata di quell’evento, sul suo diario alla data del 14 luglio 1789 scrive: “rien” cioè niente da segnalare, ma la conquista di quella fortezza cambia la storia non solo della Francia, ma dell’Europa e, più in generale, della civiltà occidentale.
La Rivoluzione francese generò quel grandioso progetto moderno il cui nucleo fondamentale era rappresentato dalla difesa e dalla estensione dei diritti umani. “ Gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti“ recita il primo articolo della “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino”. Un obiettivo politico, un imperativo morale che a distanza di oltre 200 anni resta un progetto incompiuto. Anzi. Nel mondo ci sono 36 milioni di schiavi. Parte dei quali anche nel civilissimo Occidente e i processi di globalizzazione coniugano efficienza e disordine, arricchimento e povertà, esclusione sociale e disoccupazione. La Rivoluzione francese: un’eredità da difendere, un progetto da realizzare.
Daniela Annaro