di Alessandro Porto
È notte e anche questa notte non mi è dato dormire. La Notte è un’amante gelosa ed esigente, una di quelle che ti svegliano perché hanno voglia di divertirsi. Aveva voglia di ballare. Io amo la Notte, ma non so se lei ami me. È un continuo tira e molla, non capisco che intenzioni abbia, non capisco cosa voglia da me, talvolta mi parla e talvolta mi tormenta. Forse è una di quelle donnicciole isteriche che si divertono solo a vedere qualcuno soffrire. Bene allora. Divertiti. Io intanto scrivo.
Ho letto un articolo sulla scoperta di un nuovo pianeta, forse abitabile, forse abitato, a soli 4,25 anni luce da qui. Si tratta di Proxima b, un pianeta roccioso poco più massiccio della Terra, che orbita intorno ad una Nana Rossa, ovvero una stella con un millesimo circa della luminosità del nostro sole. La stella in questione, Proxima Centauri, è la più vicina alla Terra dopo il sole e fa parte di un sistema stellare triplo composto dalla stella in questione e da Alpha Centauri A e Alpha Centauri B. Un sistema stellare triplo è una sorta di triangolo amoroso tra tre stelle che si rincorrono l’un l’altra, in un affascinante valzer celeste.
Amo le stelle e nonostante conosca bene la loro natura e le forze che le fanno interagire tra loro e con gli altri corpi celesti, mi piace immaginarle ancora come delle brillanti creature divine, mosse dall’amore. Leggendo del nostro vicino appartamento planetario, forse abitato da qualche simpatico coinquilino dalla pelle verde, la mia mente si è messa subito a speculare sulla storia d’amore delle tre stelle. Alpha Centauri A appartiene alla classe spettrale del nostro sole ed è dunque una bella bionda, gialla, luminosa ed energica. Le orbita intorno un ragazzetto dal bello aspetto, Alpha Centauri B, biondo, con sfumature ramate e occhi brillanti. A non lascia ben intendere a B se la sua adulazione sia destinata a portare dei risultati, ma le piace starsene lì a farsi ammirare e a ricevere attenzioni. In realtà a B non interessa più di tanto di A. È certamente bellissima, con quella sua criniera luminosa e sfavillante, ma da lei non otterrà nulla che già non abbia. In fondo Alpha Centauri B è anch’egli di bell’aspetto, di carattere, ha attraenti che gli orbitano intorno e non ha dunque nulla di particolare da guadagnarci dall’unione con l’attraente stella bionda. Vuole fare breccia in A per orgoglio, per sentirsi vincente, non per altro.
Al limite di questo siderale duo appariscente c’è Proxima, un tipetto timido, magrolino, con folti capelli rossi e occhi profondi, dalle sfumature viola. Proxima è uno di quelli che ama a sfinimento e che ama per davvero. Orbita intorno ad Alpha Centauri A da tempo immemore, da sempre, e la ammira da lontano, dall’afelio, dall’estremità della propria orbita. La guarda e sospira, vive per lei, per la stella amata e solo per lei si tiene in vita. Piange spesso. Lucenti guizzi di radiazioni violette e blu gli partono dagli occhi e spazzano con tenerezza e malinconia un piccolo pianeta che gli orbita intorno. Sul pianeta c’è vita. Cresce una rigogliosa vegetazione dai colori opachi, tra il rosso sangue e il viola morte. Tra queste oscure foreste si aggirano meravigliosi esseri che con i grandi occhi neri cercano di captare la poca luce proveniente dalla loro triste, piccola, stella. Vivono poco, muoiono spesso, ogni volta che Proxima piange tutto quasi si azzera, tranne quelle poche forme di vita che, colpite dalle lacrime radioattive, si evolvono e crescono e si adattano e divengono più forti.
Proxima è un artista che dipinge di vita un pianeta, un artista di quelli veri, di quelli dalle cui lacrime crescono fiori.