Andy Warhol, il pop-artista

Andy_Warhol_1975di Daniela Annaro

Sotto il segno del leone, il 6 agosto 1928 a Pittsburg, in Pennsylvania, nasce Andrew Warhola junior, ovvero il padre della Pop Art: Andy Warhol, il cantore della società dei consumi.

Figlio di immigrati slovacchi, Andrew non poteva essere nient’altro che quello, aveva studiato arte e pubblicità, aveva iniziato come disegnatore per riviste di moda come Vanity e Glamour, a New York.  La Grande Mela è fonte di infinite suggestioni per l’eclettico Andy, che non solo sdogana sulla tela i prodotti della società di massa, dalla Coca Cola alle lattine dei prodotti Campell, ma fa delle riproduzione infinita delle  immagini  la chiave del suo successo. Le  sue serigrafie le produceva in serie, è infinita la produzione artistica della sua Factory. Vip e  oggetti ripetuti migliaia di volte. Da Marilyn Monroe, a Jackie Kennedy, da Mao Tse Tung a Elisabeth Taylor…. un campionario di personaggi che ricercavano Warhol per la definitiva consacrazione.

All’inizio poteva sembrare una provocazione, ma poi la sua arte divenne parte integrante dello stesso mondo in un primo tempo “contestato”. Arte da consumare come una zuppa o una bibita o un detersivo, come qualsiasi prodotto  commerciale.

“I prodotti di massa” – ha ripetuto più volte– rappresentano la democrazia  sociale e come tali devono essere riconosciuti.” Insomma, la Coca Cola la beve il povero come il presidente degli Stati Uniti.”

E, in questo senso è stato un grande interprete del suo tempo. Molto interessanti più di tanta pittura, il suo impegno nel cinema e nella musica: si pensi alla collaborazione con Lou Reed e con i Velvet Underground, ma ha supportato anche cantanti italiani come Loredana Bertè. La sua Factory ha accolto giovani artisti come Jean-Michel Basquait , Keith Haring e il nostro Francesco Clemente.

Il viaggio in Italia avviene a metà degli Anni Settanta. A Napoli, su invito dal  gallerista partenopeo Lucio Amelio , fa tappa per tre giorni nel 1975 e due anni fa, nel 2014, curata da Achille Bonito Oliva, la città gli ha reso omaggio.

Nel 1984, avrebbe dovuto realizzare una mostra a Milano all’ex Refettorio delle  Stelline, di fronte a Santa Maria delle Grazie, dove viene custodita l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci,

Andy Warhol utilizzando una fotografia in bianco e nero, produce nel 1986 quasi 100 variazioni sul tema, aggiungendo anche loghi  pubblicitari sovrapposti alle figure di Cristo e degli Apostoli,  un risultato  tra sacro e profano, all’insegna del design commerciale.

Nel 1987, il 22 febbraio, dopo un intervento alla cistifellea non riuscito, muore. Ha solo 58 anni.

 

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