Appunti su volontariato e dintorni

di Fabrizio Annaro
Lo scorso 5 dicembre si è celebrata la Giornata  Internazionale del Volontariato. Anche  Monza non ha voluto perdere questo appuntamento e perciò Casa del Volontariato, Cooperativa La Meridiana e  Comune di Monza hanno promosso un incontro per riflettere e rilanciare il volontarito nel territorio brianzolo.
 
Forse, ha ragione Luigi Losa, Vice Presidente della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, nell’affermare che  il vero problema  del volontariato è il suo rapporto con il mondo giovanile. Si tratta di una questione strategica che riguarda la “sopravvivenza” di un’importante risorsa che interessa più di 5 milioni di italiani. Perchè i giovani hanno bisogno di diventare protagonisti e non essere ritenuti gregari della vita associativa.
 
A Monza, come ha ricordato Assunta Betti, Presidente della Casa del Volontariato,  sono circa  un centinaio le associazioni che adriscono alla Casa del Volontariato. Numeri che rappresentano un’importante risorsa difficilmente valutabile sul piano economico, ha voluto precisare Filippo Viganò Presidente del Centro Servizi del Volontariato di Monza-Lecco-Sondrio, ed è per questo motivo che le associazioni devono abbandonare le tradizionali timidezze e farsi “sentire” sia nell’ambito mediatico sia nel mondo politico sociale. 
 
Anche Fulvio Sanvito direttore della Cooperativa La Meridiana ha voluto ricordare le pesanti difficoltà generate dalla pandemia soprattutto nelle strutture di assistenza anziani come le RSA. Il Lockdown infatti ha allontanato prima e scoraggiato poi, tanti volontari. Da qui l’idea di dar vita a un’associazione di volontariato, Le ore che contano, in modo che le persone che desiderano fare volontariato nelle struttura di assistenza de La Meridiana possono trovare formazione, ascolto, orientamento, condivisione.
 
 
Felice Scalvini direttore della Fondazione Garzanti Ravasi parte da un’altra angolazione: è necessario che le associazioni prendano coscienza  dei profondi cambiamenti demografici della società. L’aumento dell’aspettativa di vita ha scompaginato le fasi dell’esistenza mettendo in discussione modelli di crescita che hanno funzionato sino a qualche decennio fa.
 
Cambiamenti che hanno giocato un ruolo decisivo nella nascita del progetto Generazione Senior presentato da Marco Fumagalli, Coordinatore dei Servizi Educativi e Formativi de La Meridiana.
 
Un progetto che ha l’obiettivo di connettere, aggregare e offrire occasioni di prevenzione per persone che sono prossimi alla pensione o già in pensione. Non è soltanto un progetto di promozione del volontariato si tratta in realtà di promuovere occasioni affinchè le persone stiano bene e si sentano bene. Di fatto è  cambiata anche la modalità su come trascorre l’età senior: molte di queste persone, infatti, frequentano le palestre, ambiti di aggregazione assai importanti che mettono in luce l’ampio bisogno di “movimento” e di ricerca del benessere individuale.
 
Sullo sfondo di questo ricco ed interessante confronto la necessità di focalizzare con maggior efficacia quale sia il senso del volontariato, il valore della gratuità e del perchè molti trovano soddisfazione nel donare il proprio tempo in favore del prossimo. Non è un caso che molte aziende registrano un miglioramento delle releziani e del grado di soddisfazione personale quando i propri dipendenti si trovano impegnati (anche a spot) in azioni di volontariato in favore della comunità o delle persone svantaggiate.   
 
 
Hanno partecipato al dibattito anche Egidio Riva, Assessore al Welfare del Comune di Monza e Roberto D’Alessio coordinatore Forum Terzo Settore Monza MB.
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