Aquile randagie: credere, disobbedire, resistere

di Mino Spreafico 

Aquile randagie: credere, disobbedire, resistere, ma soprattuto disobbedire. 

Anche quest’anno ci prepariamo a celebrare l’anniversario della Liberazione dal Nazismo e dal Fascismo, anni bui  per l’Italia e gran parte dell’Europa. Era il 25 aprile del 1945 quando questi fatti avvennero.

Lo facciamo questa volta  con un evento che vuole essere di celebrazione, ma anche di nuovo impulso ad agire per la libertà nostra e di tutte le persone che anche oggi si trovano in situazione di conflitto materiale, guerre e violenze di vario genere.

Ecco che il primo momento sarà quello di partecipare allo spettacolo teatrale “Credere, disobbedire, resistere” che racconta la storia delle Aquile Randagie, un gruppo di giovani Scout che nei territori della Brianza, di Milano, della Valchiavenna e Valtellina  compirono una vera e propria azione di resistenza.  Guidati dal regista  Massimiliano Cividati, avremo modo di ascoltare la performance del bravissimo Alex Cendon e della sua compagnia.

Lo spettacolo è in programma per giovedì 27 aprile 2023 dalle ore 20:15

al Teatro Villoresi di Monza – ingresso libero

Il teatro, come  è noto, riesce a comunicare emozioni che fanno risuonare sentimenti e formano pensieri. I pensieri poi portano alla azione.

Il secondo momento sarà ascoltare la testimonianza di un  esperto di guerre contemporanee, Domenico Quirico, giornalista inviato di guerra  in quasi tutti  i conflitti degli ultimi 30 anni.

Quirico è molto chiaro e non media come tenta di fare il teatro, e  ci porterà a comprendere la durezza dell’uomo che uccide un altro uomo, ci parlerà della follia che invade gruppi  mossi da interessi situati in gruppi fanatici o vere e proprie strategie di oppressione con radici ideologiche, ma molto spesso dipendenti da demoniaci interessi economici.

Il terzo momento  spetta a noi: ascoltare per agire !  in qualche  modo e laddove viviamo e siamo. Il passaggio logico che è già stato accennato lo scorso anno a distanza di un mese dallo scoppio della guerra Ucraino- Russa è che oggi si vivono le stesse cose di quel lontano 1940-45.

C’è una guerra, c’è una resistenza, ci sono giovani che reagiscono, ci sono dolori ma anche percorsi di resilienza e di cambiamento. Non si vedono ancora in realtà e il buio in Ucraina è ancora profondo.

Masci e ANPI vogliono allora invitare i monzesi a fermarsi e non girare la testa da una altra parte. Il movimento più potente che  vorremmo auspicare è portare adulti e giovani a smuovere l’indifferenza che  è piombata o sta piombando sulle nostre vite, in ordine proprio a questa guerra. Sono fuggite dai 5 agli 8 milioni di persone dalla Ucraina a partire dal 24 febbraio 2022, ci sono state alcune centinaia di migliaia di morti.

Il presidente Sergio Mattarella in visita in Polonia e davanti ad Asushwitz  affermava “Siamo ancora  alle  prese con  Valori della Seconda Guerra Mondiale, che ancora non sono rispettati” e ancora “Care studentesse, cari studenti, è la memoria che alimenta la coscienza che, a sua volta, ci rende pienamente esseri consapevoli: sarete certamente all’altezza di questo compito”

Per evocare i verbi con cui lanciamo questo evento : credere, disobbedire, resistere, ci piacerebbe sottolineare soprattutto il secondo “disobbedire“. Si perché tra i tre è il verbo più vicino alle tematiche educative, proprie del movimento Scout e in qualche modo patrimonio anche dellla Associazione ANPI.

Si potrebbe dire? Disobbedire a cosa? Non tanto a qualcuno di costituito, certo questo sì, se usa violenza e non rispetta le libertà.  Ma è la disobbedienza a sé stessi che va suscitata, quella che ti porta ad essere comodo, omologato, a spegnere i tuoi desideri perché “cosi’ fan tutti”. Ribellarsi a questa indifferenza è il primo gesto, il primo sussulto di indignazione. Che se poi viene comunicato diventa senso comune e azione.

Non siamo nel campo delle idee o delle teorie, attenzione.  A questo ci riporta il teatro. Ricordando le Aquile Randagie ripercorreremo la lunga stagione che le ha tenute vive: ben 15 anni dal 9 aprile 1928 al 25 aprile 1945. Ed anche ascolteremo i travagli interiori di questi ragazzi e ragazze,  le angosce delle loro famiglie, le disobbedienze piccole o grandi e altro  ancora.

Insomma ci piacerebbe che quest’anno a Monza avvenga qualcosa di straordinario e vi invitiamo tutti a partecipare.

Aquile randagie: credere, disobbedire, resistere.

Lo spettacolo teatrale

Il solstizio d’inverno è il giorno più freddo e più buio dell’anno ma è anche l’attimo in cui finalmente la luce inizia la sua rimonta quando sembrava che il buio avesse vinto per sempre. Una leggenda narra che è proprio in questa notte che il santo cavaliere sconfisse il drago, ed è in una notte come questa che è ambientata la storia narrata in AQUILERANDAGIE – credere disobbedire resistere.

Storia vera, storia vissuta in una lunga notte dell’umanità dove le tenebre sembravano ormai avere vinto, e dove ai cavalieri non rimaneva che lottare strenuamente perché in qualche maniera la luce tornasse al mondo. Tanti sono stati i cavalieri, alcuni più noti, altri sono e rimarranno più o meno nell’ombra.

Quelli che qui abbiamo deciso di narrare hanno i pantaloni corti e un fazzoletto al collo, sono boy scout. Il 9 aprile 1928 Mussolini firma il decreto 696 di modifica alla legge sull’Opera Nazionale Balilla e dichiara la soppressione totale dello scautismo in Italia. A Milano, un manipolo di giovani e adolescenti scout decide di disobbedire a una legge che sente ingiusta e inizia un lungo periodo di attività clandestina, una vera e propria resistenza giovanile.

Forse la prima forma di resistenza giovanile al Fascismo. L’avventura, lunga 17 anni, porterà il gruppo a mantenere accesa la fiamma dello scautismo in Italia e li farà diventare giovani uomini di pace: dopo l’8 settembre 1943 diventeranno promotori di un gruppo di aiuto per ricercati, ebrei, prigionieri politici e renitenti alla leva, che sotto il nome di OSCAR salverà migliaia di persone dalle grinfie del drago del Nazifascismo.

Una storia semplice, una storia coinvolgente, una storia di ragazzi che quando tutto sembrava perduto hanno deciso di non abbassare la testa di fronte al drago, perché tutti, tutti possono dare il loro contributo. Una storia composta dall’intreccio di due storie, che solo lungo lo spettacolo scopriremo essere vissute dagli stessi protagonisti.

Uno spettacolo che, basato su una attenta e fedele ricerca storica, cerca di parlare di scoutismo raccontando la storia di quelli che sono da annoverare, a tutti gli effetti, tra i padri dello scoutismo cattolico italiano. Uno spettacolo pensato per il teatro e per il bosco, per visipallidi e scout.

Durata 100 minuti
Contatti:
055 8290137
055 8228422
[email protected]

 

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