Anna Laura ed Erminia, due signore di mezz’età, sono amiche sin dall’infanzia, hanno sempre vissuto nello stesso condominio a Padova, ed entrambe svolgono una professione in cui si sentono realizzate. Tuttavia le loro vite private sono molto differenti, Erminia è sposata ed ha un figlio di cui è soddisfatta o meno a periodi alterni, mentre Anna Laura ha legato il suo destino, per troppi anni, a quello di Amilcare, un uomo che ha già una sua famiglia regolare, da cui, a dispetto di ciò che dice, non intende allontanarsi.
Eppure la loro relazione amorosa èdestinata a finire in modo imprevisto; il cadavere dell’uomo, infatti, viene trovato nel reparto letti del grande magazzino Ikea, colpito da un’unica coltellata sapientemente inferta.
Le indagini vengono affidate al commissario Loperfido, uomo scostante, affascinante e molto sensibile al fascino femminile, che è affiancato dalla giovane ispettrice Esposito, arrivata da poco in sede, il cui unico desiderio sembra essere quello di poter ottenere presto il trasferimento nella sua città d’origine.
Chi ha ucciso Amilcare, e perché?
È ciò che si chiede Erminia, turbata dal sospetto che possa essere stata proprio Anna Laura; la poliziotta, addirittura, sembra convinta della colpevolezza della donna, pur non avendo elementi probanti; l’unica persona a cui la risposta sembra non interessare affatto è proprio Anna Laura, che, a pochi giorni dalla morte dell’amante, ha già trovato un nuovo amore che le regala quella felicità che non aveva mai avuto in precedenza.
Giovanna Zucca, scrittrice trevisana al suo terzo romanzo, propone una storia divertente in cui l’omicidio ha esclusivamente il ruolo di evento imprevisto che scuote i personaggi dal torpore quotidiano, che mette in dubbio le loro certezze e modifica la visione cristallizzata nel tempo che hanno delle persone più vicine; dipingendo un ritratto scanzonato di una generazione di cinquantenni e oltre che ha ancora tanta voglia di vivere, Assassinio all’Ikea è un romanzo che fa sorridere per le situazioni in cui talora i protagonisti vengono a trovarsi, e per le loro piccole manie nelle quali, probabilmente, il lettore ha occasione di riconoscersi un po’.
Valeria Savio