Baldassarre Castiglione e Raffaello ad Urbino

Urbino butta il cuore oltre gli ostacoli ed investe sul suo sistema culturale  decidendo di aprire dal 18 luglioBaldassarre Castiglione e Raffaello. Volti e momenti della civiltà di corte”, la mostra curata da Vittorio Sgarbi e Elisabetta Soletti.

Il progetto è promosso dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei cinquecento anni dalla morte di Raffaello, dalla regione Marche e dal comune di Urbino.

Raffaello Sanzio, 1507 La Muta
Raffaello – La Muta, 1507

Ad essere raccontata, in modo del tutto originale, negli spazi delle Sale del Castellare del Palazzo Ducale di Urbino è la vicenda di un uomo che fu figura centrale del Rinascimento europeo. Baldassarre Castiglione, mantovano di origine ma urbinate d’adozione, è a tutti noto per il suo Cortegiano, opera che, tradotta nelle principali lingue dell’epoca, fornì il modello di comportamento per l’alta società dell’intero continente.
Ma limitare la figura del Castiglione a questa pur celeberrima opera sarebbe scelta del tutto limitante.

La sua fu una figura di intellettuale finissimo, vicino a grandi artisti, Raffaello in primis, ma anche a scrittori, intellettuali, regnanti e papi, attento politico, incaricato di ambascerie tra e più delicate del suo tempo. Uomo che sfuggì ad intrighi, che seppe muoversi in modo accorto in un periodo storico complessissimo.

Il cardinale Pietro Bembo - Tiziano Vecello
Tiziano – Il cardinale Pietro Bembo

Attingendo alla fonte imprescindibile delle sue Lettere, la mostra ha il merito di ricostruire l’intera vicenda del Castiglione ponendola, correttamente, nel contesto del suo tempo, accanto a figure altrettanto complesse ed affascinanti come quelle di Guidobaldo da Montefeltro, Duca di Urbino, di Leone X, dei Medici, degli Sforza, dei Gonzaga e di Isabella d’Este ‘prima donna del mondo’, dell’Imperatore Carlo V e di artisti – Raffaello innanzitutto, ma anche Leonardo, Tiziano, Giulio Romano…- , di fini intellettuali come Pietro Bembo e di studiosi come Luca Pacioli

Sette sezioni fitte di opere importanti, utili a dare la dimensione dell’’epoca raccontata. Integrate attraverso soluzioni multimediali che ampliano il racconto, offrendo ulteriori chiavi di lettura, agendo su immagini e stimoli visivi .

Una mostra ampia, complessa ma non complicata, imponente e stimolante. Scrigno d’arte ma anche di arti applicate: gli abiti per feste, tornei e parate, le armi, le antiche edizioni e i manoscritti, poi la musica, per citare solo alcuni dei focus. Una grande mostra che trova il suo naturale complemento nel Palazzo Ducale dei Montefeltro e nell’intera città di Urbino, contenitori e al contempo contenuto di un’esposizione che fa della corte urbinate uno dei suoi fondamentali punti di interesse.

 

 

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