Barcamenare, o nella forma più comunemente utilizzata, quella intransitiva, barcamenarsi. Deriva dalla giustapposizione delle parole barca e menare (dal latino tardo, condurre o spingere) e sta ad indicare la capacità di destreggiarsi, come un uomo di mare, in acque difficili da attraversare.
Scansare il pericolo, prendere delle posizioni decise, solcare le acque, per quanto agitate, per condurre la nave in porto, in salvo.
Non è un termine marittimo o marinaresco, il mare a cui si fa riferimento è un’allegoria per la vita, per le situazioni complesse, per le fasi evolutive da attraversare.
È interessante anche il fatto che sia utilizzata molto più spesso la versione intransitiva del verbo, barcamenarSI, sei proprio tu che ti barcameni, solitario, come un marinaio.
È un verbo bellissimo, lascia la sensazione di incertezza, di qualcuno che ancora non si considera (e non è) esperto, che un pochino si deve arrangiare, che però ci prova, e in fondo riesce.
Barcamenandomi tra il vecchio e il nuovo, buscai da vivere
Giusti