Quando sono partiti, circa un paio di mesi fa, erano tre. Già dopo poche settimane sono raddoppiati e attualmente sono sei i tirocini attivati sul territorio che coinvolgono alcuni ragazzi richiedenti protezione internazionale ospitati in Brianza. In tutto sono 20, hanno un’età media di 24/25 anni e provengono da Paesi quali Mali, Senegal, Gambia, Burkina. Sono stati inseriti in contesti lavorativi differenti come ristorazione, meccanica, macelleria e aziende di componenti elettrici a Brugherio e nelle zone circostanti.
I tirocini sono finanziati da RTI Bonvena, mediante il Fondo di Solidarietà Hope, fondo – istituito e alimentato, per scelta, dalle realtà parte di Bonvena – che mette a disposizione delle risorse per promuovere azioni non richieste dal bando ministeriale, ma fondamentali per dare una opportunità seria di integrazione: borse lavoro, occasioni di tirocinio, sostegno a progetti individuali sia nel proprio Paese che nel nostro.
Fare volontariato fa bene. A tutti. E’ un’opportunità preziosa, un servizio in più che RTI Bonvena – la rete che gestisce il progetto di Accoglienza Rifugiati in Brianza, composta da Consorzio Comunità Brianza e CS&L e da numerose altre organizzazioni (cooperative socie, associazioni, enti ecclesiastici) – offre ai migranti per imparare, esercitare la lingua, tessere relazioni sociali, creare opportunità di collaborazione.
Le attività di volontariato – in poche parole – sono un ottimo punto di partenza per instaurare legami con le realtà sociali. Un esempio è quello di Brugherio dove, grazie alle rete di volontariato, si sono aperti canali che hanno permesso l’attivazione dei tirocini.
“Di solito si fa fatica a creare relazioni con le realtà presenti sul territorio, invece qui l’accoglienza è sempre stata ottima. Sono state le associazioni a venire da noi e a chiedere di collaborare – ha spiegato Ulrico Rubino, coordinatore del servizio di accoglienza per conto della cooperativa sociale “Il Melograno”, una delle realtà che compongono RTI Bonvena – Svolgiamo progetti con “Oltremare”, “Il Brugo”, “Sos Compiti”, “Banco Alimentare”, la biblioteca comunale e altre attività con il Municipio. Molto interessante è il progetto di musicoterapia che svolgiamo in collaborazione con l’associazione Mutàr di Cinzia Giannini e Valeria Corbetta”.
E’ grazie a loro, infatti, che è stato possibile attivare uno dei primi tirocini. A dicembre, Souleyemane e Gassama, due ragazzi di 20 anni originari del Senegal, hanno iniziato a lavorare al Bar Angelo, il locale “in” di Brugherio. “Sono bravi ragazzi e vanno d’accordo con lo staff”, ha raccontato Angelo, il titolare, arrivato in Italia 25 anni fa dall’Egitto. “Souleyemane e Gassama avevano difficoltà a relazionarsi, abbiamo pensato che il bar potesse il posto giusto per superare la chiusura”, ha continuato Rubino.
Si occupano un po’ di tutto, dalle pulizie alla panificazione. Insomma, stanno imparando un mestiere.