di Francesca Radaelli
È il 29 marzo del 1946 quando la Piaggio presenta al pubblico il primo modello di Vespa. Il mitico scooter della casa motociclistica di Sestri Ponente, nato da un progetto dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, diventerà uno dei simboli dell’Italia degli anni Cinquanta. Realizzato per affermarsi sul mercato come un bene di largo consumo, senza costi eccessivi di produzione, sarà reso immortale dalla celebre sequenza del viaggio su due ruote della Audrey Hepburn di Vacanze Romane per le strade della capitale. Proprio il film girato da Wiilliam Wyler nel 1953, pietra miliare della storia del cinema, fu determinante nell’affermare lo scooter della Piaggio come un emblema dello stile italiano nel mondo, un simbolo del design industriale made in Italy riconosciuto ancora oggi.
Libertà, allegria e spensieratezza. La Vespa incarnava tutto questo per l’Italia del boom economico e, quando uscì Vacanze Romane, si stava già diffondendo in tutto il Paese. Il film rappresentò un vero e proprio volano per le vendite dello scooter, che passarono dai 60.000 esemplari del 1950 agli oltre 100.000 venduti dopo l’uscita del lungometraggio che valse ad Audrey Hepburn il Premio Oscar come miglior attrice.
In Vespa si andava in gita la domenica e al mare d’estate, rappresentava una ventata di ottimismo e l’incarnazione del nuovo benessere economico dopo le ristrettezze del tempo di guerra. Almeno sin quando, negli anni ’60, accanto alla ‘storica’ concorrente Lambretta, non comparve l’automobile, che iniziò ad entrare nelle famiglie italiane grazie alla possibilità di effettuare acquisti a rate.
Fu allora che la Piaggio decise di puntare sui giovani, dando al suo scooter di punta una bella ‘riverniciata’, nel senso letterale del termine. Dai grigi dei primi modelli, si virò così sui più aggressivi rosso e bianco che conquistarono i cuori degli adolescenti dell’epoca, grazie anche a un testimonial d’eccezione come Gianni Morandi. E nel 1963 arrivò lei, la Vespa 50, che si poteva guidare anche senza patente. “Chi Vespa mangia le mele”, recitava in quegli anni la campagna pubblicitaria che sarebbe diventata una delle più celebri in assoluto.
Ancora oggi, a distanza di oltre settant’anni, questo ‘insetto’ colorato dal profilo inconfondibile gira ronzando allegramente per le nostre città. Ma da dove viene esattamente il nome Vespa? La leggenda vuole che fu Enrico Piaggio in persona a esclamare “Sembra una vespa!”, osservando la carrozzeria del primo prototipo. Non avrebbe potuto esserci battesimo migliore, nè nome più beneaugurante.