Nel momento in cui si varca la soglia della bottega artigiana “PIPE CASTELLO”, la prima cosa che si sente è il profumo intenso di legno. Un profumo che ti avvolge, penetrante, che ti invoglia ad entrare per cercare con gli occhi quello che l’olfatto percepisce.
La vista è appagante: le luci calde delle lampade sulle postazioni di lavoro esaltano la semplicità e la bellezza di questo spazio, i ciocchi di legno grezzo sparsi per il locale assumono un colore particolare, i movimenti delle mani dei lavoratori sono precisi e regolari ed esprimono tutta la creatività imparata negli anni. Un’atmosfera di serenità aleggia nell’aria.
Franco Coppo, titolare di questa bottega artigiana, ci racconta di come ha insegnato le basi del lavoro ai suoi artigiani, così che ognuno di loro sia in grado di dar vita ad una pipa spontaneamente, con entusiasmo e creatività, e garantendo un’alta qualità del prodotto.
Tutti lavorano in équipe, per un controllo automatico del lavoro, esprimendo il proprio saper fare, perché grazie a mani, occhi e soprattutto cuore creano ogni giorno qualcosa di più bello e di più grande.
La materia prima per costruire una pipa viene ricavata dall’erica arborea, una pianta che cresce spontanea nei nostri boschi; viene utilizzata solo la parte tumorale che cresce esternamente alla pianta, perché la natura del legno tende a carbonizzare anziché bruciare, dando lunga vita alla pipa. In segheria viene tenuta al buio finchè rifiorisce, e solo a quel punto viene tagliata e fatta bollire. Ci vogliono dieci anni di stagionatura prima di poter utilizzare il ciocco di erica per produrre una pipa.
Nel 1947 nasce la ditta Castello da Carlo Scotti: è una piccola bottega artigiana, ed è anche la prima bottega ad imporre la pipa “fatta a mano”, con lo scopo di creare piccoli gioielli da uomo. La fortuna viene da un americano, nel 1950, che casualmente scopre le pipe Castello in una vetrina in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, se ne innamora e le esporta oltre oceano. L’America diventa quindi il maggior mercato di riferimento.
Nel 1968 Franco, lasciati gli studi di ingegneria, conosce la sua futura moglie e figlia di Carlo Scotti, comincia a frequentare la bottega del futuro suocero e ad innamorarsi di questo lavoro, facendo crescere la produzione e facendo diventare la pipa un oggetto da collezione.
Le pipe Castello sono tutti pezzi unici, perché lavorati interamente a mano, compreso il bocchino che viene modellato contemporaneamente alla pipa.
Le macchine presenti nella bottega sono veramente poche, si utilizzano piccoli arnesi in quanto il ciocco di legno non viene tornito, ma è la mano che modella la pipa, utilizzando anche tecniche antiche, che risalgono al settecento, come la scalfitura effettuata con la sgorbia.
Un’altra tecnica utilizzata per rendere la pipa unica è la “rusticatura”, effettuata con piccole punte e spazzole che creano un dislivello tra le venature del legno.
Anche le tinture, a base alcoolica, vengono preparate artigianalmente con tecniche antiche utilizzando prodotti naturali come la cocciniglia il tè e svariate terre.
La bottega artigiana Pipe Castello conta circa 100 modelli base, ce ne sono per tutti i gusti e per tutti i tipi di tabacco, persino un modello nero lucido da sera; tra le varie pipe da collezione o quelle create per occasioni molto particolari Franco ci mostra quelle, molto piccole, create per la nascita delle nipotine o un altro pezzo dove la venatura del legno viene esaltata dalla “fiammatura” e custodita in una scatola elegantissima ottenuta da un mosaico di radica.
Molti personaggi famosi sono passati dal suo laboratorio: il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che nel 1982, durante la finale dei mondiali di calcio, viene immortalato mentre esulta quando l’Italia segna l’ultimo goal con in bocca una pipa Castello, il Presidente americano Gerald Ford, Lucio Dalla etc…
La visita di Catherine Deneuve che accompagnò il tennista statunitense Sandy Mayer destò non poco trambusto: l’eleganza e la bellezza dell’attrice suscitarono molti sguardi da parte dei lavoratori.
Franco Coppo è sempre alla ricerca di nuovi collezionisti e di nuovi mercati dove poter far apprezzare tutto il lavoro che comporta la realizzazione di una pipa perché, come lui stesso sottolinea più volte, vuole vendere la filosofia che accompagna il suo prodotto e non il prodotto stesso.
Il marchio Castello è un prodotto dell’eccellenza italiana e della città di Cantù che viene esportato in tutto il mondo.
Testo e foto di Giovanna Monguzzi Stefania Sangalli