di Laurenzo Ticca
21 aprile 1967. Giorno funesto per la Grecia. Un gruppo di alti ufficiali golpisti prende il potere, soffoca la democrazia, cancella libertà e diritti. I carnefici (c’è chi dice che siano stati manovrati dalla Cia) vogliono riportare ordine e disciplina in un paese caratterizzato da una forte instabilità politica, da una monarchia fragile e irresoluta.
Per sette anni il paese precipiterà nell’arbitrio. Ossessionata dal pericolo comunista, la giunta militare dà il via ad arresti e deportazioni. Il piano della conquista del potere era stato predisposto da tempo: si chiamava Prometeo, era stato ispirato dalla Nato nel caso di sollevazione comunista. Qualcosa di molto simile al “Piano Solo” italiano.
Prevedeva arresti e deportazioni di massa Viene in mente quel grandioso affresco sulla Grecia di quegli anni rappresentato dal film “ Z, l’orgia del potere”. Il regista Costa Gavras, racconta la vicenda umana e politica di un parlamentare della sinistra greca Grigoris Lambrakis, ucciso da killer di estrema destra a Salonicco. Ferocia e arbitrio. Fu questa la dittatura passata alla storia come il “ regime dei colonnelli” , contro il quale si batté un altro martire della resistenza greca: Alexos Panagulis. Catturato con un gruppo di cospiratori, incarcerato, torturato, liberato dopo cinque anni e morto in uno strano incidente d’auto nel maggio del ’76 .
Di lui si sarebbe innamorata Oriana Fallaci. Una storia d’amore raccontata nelle pagine di “Un uomo”. Sette anni nel corso dei quali la giunta militare manifestò tutta la propria incapacità. Il dissenso interno , l’opposizione popolare, i malumori nelle stesse forze armate (culminati nell’ammutinamento dell’equipaggio di un cacciatorpediniere, il Velos ) minarono la credibilità dei golpisti. La repressione violenta contro la mobilitazione degli studenti del Politecnico di Atene (iniziata il 14 novembre del ’73) accentuò ’isolamento dei colonnelli. Il rischio di un conflitto con la Turchia fece precipitare la situazione
La giunta militare fu costretta a passare la mano. A Konstantinos Karamanlis, già primo ministro fu chiesto di dare vita ad un governo che portasse la Grecia al voto e favorisse il ritorno della democrazia nel paese. Il 24 luglio del 1974 sulla pista dell’Ellinikon atterrava l’aereo che riportava in patria Karamanlis dall’esilio parigino. I colonnelli e la loro lugubre ideologia appartenevano ormai al passato.
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