A Ottobre i soci e volontari della cooperativa Il Villaggio Globale hanno proposto due eventi tutti dedicati al cioccolato equosolidale in occasione della campagna Altromercato “Io. Equo”. Un’occasione per saperne di più su un argomento goloso… dai risvolti talvolta amari!
Ha ormai concluso il suo tour Luis Gonzales, 46 anni, coordinatore del Centro di Esportazione del Gruppo Salinas e rappresentante dell’industria cioccolatiera italiana Icam in Ecuador, ospitato ad Ottobre a Monza dalla cooperativa di Commercio Equo e Solidale Il Villaggio Globale. Partito dall’Ecuador all’inizio del mese scorso, ha visitato le Botteghe del Commercio Equo e Solidale per raccontare della sua cooperativa e per condividere le sue conoscenze sul mondo del cacao, dalle difficoltà dei piccoli produttori alle insidie del mercato. Durante una cena a tema cioccolato tra amici, soci e volontari de Il Villaggio Globale, Luis ha raccontato che la sua cooperativa, Salinas, è nata per combattere la povertà e il fenomeno dell’emigrazione dall’Ecuador, fornendo nuovi sbocchi di lavoro e commerciali ai piccoli gruppi di produttori che normalmente faticano ad avere accesso al mercato.
I soci di Salinas lavorano le materie prime del territorio: cacao, miele, latte, lana, principalmente per il mercato interno, 85%, e per un 15% per l’esportazione (in particolare tisane, torroni, tessuti). Salinas ha anche un proprio laboratorio di lavorazione del cioccolato ed è proprio per questo motivo che la cooperativa è stata coinvolta da Altromercato in un importante progetto che prevede la realizzazione di tavolette del Commercio Equo e Solidale interamente in Ecuador, dalla fava al prodotto finito. I cioccolati Altromercato attualmente in commercio infatti sono realizzati in Italia e Svizzera, a causa dei macchinari e delle tecniche richiesti dalla lavorazione. Perchè proprio in Ecuador? Sebbene sia la Costa d’Avorio il paese maggior esportatore di cacao al mondo, 70% dell’intera produzione mondiale, è l’Ecuador il maggior produttore di cacao di qualità. Al contrario della Costa D’Avorio, dove il cacao è coltivato in grandi appezzamenti di terra, in Ecuador la lavorazione è affidata a piccoli produttori: c’è quindi maggiore attenzione ai processi di fermentazione ed essicazione, fondamentali a determinare la qualità della fava di cacao. Per questi piccoli gruppi di coltivatori è difficile però proporsi a compratori esteri e, se riescono, è ancora più complicato stabilire dei rapporti stabili e continuativi nel tempo. Associarsi a Salinas significa avere la possibilità di esportare il proprio prodotto e di guadagnare il giusto compenso, perchè l’unione fa la forza!
Con Luis si è parlato anche di sfruttamento minorile nelle piantagioni, problematica quasi inesistente in Ecuador dove è stata fatta una grande campagna a favore della scolarizzazione. Tema che è stato al centro del documentario Shady Chocolate, un viaggio del regista Miki Mistrati alla ricerca di risposte su responsabilità e meccanismi legati al lavoro minorile nelle piantagioni di cacao della Costa d’Avorio, proiettato dal Villaggio Globale presso la Sala del Centro Civico di Via Lecco a Monza. Un racconto duro che svela quello che le multinazionali dell’industria del cioccolato non sanno o non vogliono vedere: scuole promesse e mai costruite, bambini che impugnano machetes per estrarre le fave della cabosse, i frutti del cacao, orari di lavoro insostenibili. Uno scenario inquietante che fa riflettere e che deve spingere il consumatore ad orientare i consumi verso quei prodotti che rispettano il lavoro dei coltivatori e la loro salute, non impiegano bambini e garantiscono rapporti economici continuativi nel tempo. Perchè anche al supermercato siamo chiamati a scegliere!
Margherita Motta
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