Corpo eretico, un dialogo con Pier Paolo Pasolini

Mercoledì 1 marzo 2023 alle ore 21.00 al Teatro Manzoni di Monza Marco Baliani andrà in scena in ‘Corpo eretico‘, un dialogo in tempo presente con Pier Paolo Pasolini.

Un dialogo serrato, spietatamente sincero, a tentare di sgomitolare quei grovigli che, ogni volta che l’ho incontrato, mi hanno lasciato inquieto. Contrasti e contraddizioni mai risolti, e che generano invece altri ingarbugliamenti necessari a vedere le “cose” del mondo da angolazioni inaspettate.

Sono tante le “cose” su cui dialogare con lui, sulle mutazioni sociali avvenute, su quello che ha intuito e quello che ha travisato, sul suo corpo “diverso”, sempre al centro del suo agire, scandalosamente in contrasto col mondo intorno, sulla sua mai esausta vena pedagogica, sui suoi scritti pirateschi, sul suo giornalismo anomalo.

Ma l’elenco non serve, e poi è lungo, variegato, multiforme, imprendibile come lo è lui nella sua continua ricerca di linguaggi che sappiano parlare il suo tempo, spesso non con quello della società.
Nella sua dissipazione mi ritrovo, sono sempre stato in fuga da recinti e classificazioni, così posso inserirmi con la mia storia e le mie contraddizioni, a intrecciare altre matasse di pensieri e immagini.
Inaspettato sarà l’incontro con lui, senza rete di protezione, mi occorre andare ramingo, toccando le scabrosità dei nostri corpi mai sazi, non so quali sono le parole che spunteranno dai nostri sguardi mai appagati, ma prevedo durezza, un dialogare che è anche un duellare.

La sua voce mi arriva tra capo e collo, come un avvertimento, uno stare in guardia, e si riverbera illuminando di una luce obliqua, caravaggesca, questo mio presente paludoso, dato che il tempo non fila mica dritto su una linea come si crede nel nostro Occidente, è invece un anello che si espande in cerchi concentrici, e ogni istante dell’Allora può divenire benissimo un attimo dell’Adesso.
Nel mio lavoro ho sempre amato personaggi “non riconciliati”, fuori dalla norma, grandiosamente vittime della loro diversità.

Con lui mi trovo dunque in sintonia, una sintonia provvisoria e inquietante come chi cammina sull’orlo di un precipizio ed è meglio non si appoggi al compagno di percorso nel difficile illusorio tentativo di restare in equilibrio. La sua eresia, così vitale, mi costringe a stare in ascolto, con lo spavento delle scoperte inattese, per vedere, alla fine, cosa mi resta tra le dita, di raccontabile e tramandabile col mio teatro e la mia voce.   (Marco Baliani)

Marco Baliani è attore, autore e regista. Figura eclettica e complessa del teatro italiano contemporaneo,
negli anni ha sperimentato drammaturgie corali creando spettacoli-evento per molti attori, come I Porti
del Mediterraneo (progetto formativo che a fine anni ’90 vide la partecipazione di gruppi di giovani attori selezionati in diverse città mediterranee); Pinocchio Nero (Premio UBU – realizzato tra 2002 e 2004 con venti ragazzi delle strade di Nairobi che hanno raccontato la storia di Pinocchio); Come gocce di una fiumana sulla memoria della Grande Guerra (Premio IDI per la regia); Antigone delle città, un vero rito civile e teatrale sulla strage del 2 agosto, che nel 1991 coinvolse tutta la città di Bologna.

Parallelamente, Baliani ha proseguito una personale ricerca nell’ambito della narrazione, iniziata sin
dall’89 con Kohlhaas (che segnò la scena teatrale italiana), realizzando spettacoli come Tracce, Corpo
di Stato e Frollo, protagonisti di fortunate tournée e tuttora nel suo repertorio. 
Tra il 2012 e il 2015, con Marco Balsamo e Stefano Accorsi, dà vita al progetto Grandi italiani: nascono
gli spettacoli Giocando con Orlando e Decamerone. Vizi virtù passioni, in cui Baliani è regista e autore
delle due riscritture.  Nel 2017 è chiamato a dirigere lo spettacolo Sette contro Tebe in scena al Teatro
Greco di Siracusa (replicato alle Terme di Baia per il Napoli Teatro Festival Italia e al Teatro Romano di
Verona). Destinato a grandi spazi anche Quinta stagione del 2021, al Teatro Grande di Pompei, con le
scene di Mimmo Paladino, il paesaggio sonoro di Mirto Baliani e la produzione del Teatro di Napoli.
Nell’anno della pandemia, scrive e dirige lo spettacolo ‘L’attore nella casa di cristallo’, andato in scena
dal 15 giugno 2020, giorno della riapertura dei teatri, nel piazzale davanti al Teatro delle Muse di Ancona. Lo spettacolo è diventato anche un libro, uscito per Titivillus Edizioni. Baliani ha inoltre firmato
come autore, librettista e regista le opere liriche contemporanee Il sogno di una cosa e Corpi eretici, su
musiche di Mauro Montalbetti. Nel 2021 ha curato la regia dell’opera Gianni Schicchi, presentato da
Marche Teatro.
Per il cinema, è stato diretto da Francesca Archibugi, Roberto Andò, Saverio Costanzo, Cristina Comencini e Mario Martone. Come scrittore ha pubblicato romanzi, racconti e saggi tra cui Ho cavalcato in groppa ad una sedia (Titivillus edizioni) e per la Rizzoli Corpo di stato, Pinocchio Nero, L’Amore Buono, Nel Regno di Acilia, La metà di Sophia, e L’occasione. Nel 2021 è uscito, per i tipi di Bompiani, La pietra oscura.

Info: www.teatromanzonimonza.it

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