La cucina italiana: un tesoro sottovalutato

cibo_640di Luigi Picheca

Il nostro Paese ha grandi doti per attrarre i turisti di tutto il mondo. Oltre alle risorse culturali e paesaggistiche ha nella sua faretra un grande dardo da usare: le risorse enogastronomiche!
Non c’è turista che possa affermare di aver mangiato male in Italia e non c’è italiano che possa dire di non avere avuto voglia di un bel piatto di spaghetti trattenendosi più di qualche giorno all’estero! Certo, oggi non si mangia quasi più per fame e ci si toglie sempre più spesso lo sfizio di fare assaggi di alta cucina o di pietanze straniere come il sushi o altro. Ma quando giri l’Italia e hai voglia di mangiare, vuoi mettere il tavolo di una bella trattoria tipica a cui sedersi?

Non c’è regione in cui ti trovi che non ti sappia offrire qualche piatto particolare: dal pane ai salumi, dai primi alle frutta, dai secondi piatti ai dolci e dai vini ai liquori si esce sempre leccandosi i baffi. Andiamo dal mare alla montagna, dalle pianure alle colline e ai laghi, troviamo sempre specialità invitanti da degustare.

La buona tavola piace a tutti e soffermarsi a tavola fa bene anche alla salute, basta non esagerare! Le nostre mamme ci preparavano dei manicaretti anche con poco, ma quando si avvicinavano le festività più importanti tutta la famiglia collaborava nella preparazione dei piatti più ricorrenti.

Chi si dedicava alla pastasfoglia chi faceva i dolci, chi spennava la gallina chi preparava il ripieno dei classici ravioli. Non c’è italiano che non si sappia improvvisare cuoco. A me dispiace non aver aderito al suggerimento del mio amico Marcello, siciliano DOC, che più volte mi ha proposto di iscriverci ad una scuola di cucina. Oggi me ne pento e so di essermi perso uno dei piaceri che caratterizza noi italiani: la gola!

Non è sempre un peccato concedersi una buona portata, è un segno della nostra cultura e non ce ne dobbiamo vergognare, ripeto solo che ci vuole misura. Oggi, quando seguo qualche trasmissione che si occupa di cucina, mangio avidamente con gli occhi e richiamo alla mente i sapori di quelle ricette o cerco di immaginarmeli perché non li ho mai assaggiati, mi riempio l’animo di quelle fragranze.

La nostra cucina è ancora una miniera d’oro, non dimentichiamolo!

Luigi Picheca

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