Dal mio comodo divano

di Fabrizio Annaro

250 mila persone secondo la questura hanno manifestato pacificamente a Roma per chiedere di fermare il genocidio a Gaza, solidarizzare con gli uomini e le donne delle Flotilla, promuovere la pace. Eppure l’attenzione dei media, in particolare dei Tg, si è focalizzata sui tafferugli provocati, secondo i dati della questura, da circa 260 persone. Certo, non ha senso manifestare per la pace e poi provocare la guerriglia!

Fonte: Il fatto Quotidiano da web

Questi fatti, certamente da condannare,  feriscono la comunità, incrinano  le ragioni  dei manifestanti e  danneggiano gli stessi protagonisti delle violenze.

Penso che le persone che sono scese in piazza in questi giorni lo abbiano fatto perché smosse  dagli uomini e dalle donne che hanno rischiato la vita pur di portare degli aiuti ai civili palestinesi barbaramente assediati da una disumana guerra, ammesso che anche la guerra possa essere umana.

Un’impresa che merita non solo sostegno, ma grande rispetto anche da parte di chi non l’ha condivisa.

Un’immagine della  manifestazione a Monza del 3 ottobre

Credo che l’alto numero delle persone che hanno aderito ai cortei e alle tante manifestazioni che si sono svolte in numerose città italiane fra cui anche Monza, (un corteo pacifico con tantissime persone come da anni non si vedeva),  l’abbiano fatto, non solo per manifestare contro il genocidio di Gaza, ma anche per dare un segnale di protesta e di indignazione rispetto a quanto sta accadendo, alle parole che a sproposito sono state pronunciate, alle continue falsità, agli incitamenti all’odio.

Monza, piazza Trento e Trieste: un’immagine della manifestazione del 3 ottobre a seguito dello sciopero proclamato dalla CGIL

Una grande inquietudine sta attraversando le coscienze di una parte considerevole del paese. Un desiderio di porre fine a quello che per molti appare come un lento, inesorabile processo di impazzimento collettivo, di caduta della ragione, di rottura del dialogo, di esasperante polarizzazione. Uno scontro fra sordi.

La pacifica marcia dei 250 mila, forse un milione come dicono gli organizzatori ai quali occorre aggiungere le persone scese nelle piazze di tutta Italia e d’Europa (e anche quelli come me che sono rimasti sui comodi divani di casa) esprime, fra le tante ragioni, anche il desiderio di un ritorno al buon senso, al diritto internazionale, alla pace di tutti e fra tutti. 

Luci per Gaza, Ospedale San Gerardo Monza, 2 ottobre
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