Dialogo del Cuore: Novak Djokovic

Chi ha avuto fortuna nella vita si ricorda di coloro (e sono tanti) che stanno peggio? I cosiddetti big sono anche in beneficenza? Le stelle brillano in solidarietà? Le risposte in questo viaggio alla scoperta del senso della prossimità dei personaggi famosi guidato dal giornalista-scrittore Claudio Pollastri

Con l’oro olimpico Novak Djokovic ha completato un palmares unico aggiungendolo ad alcuni record professionali ma soprattutto umani. Si è confermato il numero uno nella speciale classifica solidale destinando l’intera cifra di 200mila euro vinta a Parigi in beneficenza “….piangevo, pregavo e pensavo ai miei inizi… volevo rendere alla fortuna quello che mi ha regalato…”.

Qualcuno potrebbe obiettare che se lo può permettere visto che è il tennista che ha guadagnato di più al mondo “…i sentimenti non hanno prezzo….”.

Un’altra medaglia che gli spetta di diritto è quella della simpatia. E non perché mi ha confermato di essere un fan del Milan (“…colpa di mio padre e di Savicevic che mi affascinava…”) che per un tifoso rossonero come chi scrive diventa subito un mito ma per le famose imitazione sui campi dei colleghi come Federer e Novak. La più esilarante, apprezzata dalla stessa interessata, è di Maria Sharapova con il caratteristico urlo sensuale “…il tennis deve restare sempre un gioco e trovo ancora il modo di divertirmi…”.

La predisposizione al sorriso (è soprannominato Joker) non toglie nulla alla profondità dei suoi principi come inginocchiarsi dopo la conquista della medaglia a Parigi e farsi il segno della croce ortodosso “…la mia forza è nella preghiera… a Milano ho visitato il Duomo come mi aveva consigliato proprio Sharapova…”.

Da praticante cristiano ha devoluto cifre importanti per il recupero di chiese e luoghi di culto tanto da essere insignito dell’Ordine di San Sava “….quando si arriva in vetta non si devono dimenticare le proprie radici…”.

Molto legato alla sua terra aveva donato l’intera vincita agli Internazionali di Roma, 550mila euro, agli sfollati da una forte alluvione in Serbia che aveva provocato 50 vittime aprendo anche un ristorante che fornisce pasti gratis ai più bisognosi a Belgrado dov’è nato 37 anni fa “…mi sono limitato ad applicare l’insegnamento evangelico di Gesù…”.

Sempre attento ai bisogni dei più piccoli che rischiano di restare indietro ha fondato insieme alla moglie Jelena The Novak Djokovic Foundation Onlus per aiutare 50mila bambini a frequentare la scuola primaria “…l’istruzione è alla base della propria indipendenza e libertà…”.

La sua sensibilità verso chi soffre l’aveva portato a fare donazioni ingenti agli ospedali di Bergamo durante il Covid anche se aveva rifiutato di farsi vaccinare subendo penalizzazioni professionali “…ci sono principi non negoziabili…”.

La generosità si completa quando oltre ai soldi si donano esperienza e tempo libero. Djokovic ha seguito con consigli, incoraggiamenti e la copertura di ogni spesa una giovane promessa del tennis serbo Hamad Medjedovic permettendogli di dimostrare il proprio valore “…che tipo di persona sarei se non aiutassi i ragazzi che lo meritano?…”.

 

image_pdfVersione stampabile