Dialogo del cuore: Roger Federer

Chi ha avuto fortuna nella vita si ricorda di coloro (e sono tanti) che stanno peggio? I cosiddetti big sono grandi anche in beneficenza? Le stelle brillano in solidarietà? Le risposte in questo viaggio alla scoperta del senso della prossimità dei personaggi famosi guidato dal giornalista-scrittore Claudio Pollastri

”I bambini ucraini devono continuare ad andare a scuola”, ha dichiarato ai giornalisti nella sua Basilea Roger Federer che ha lasciato i campi da tennis, ma continua la sua partita in aiuto dei più deboli.

L’ex numero uno del ranking ATP vincitore di oltre 100 titoli tra i quali 20 Grande Slam, ha deciso di devolvere attraverso la sua fondazione The Roger Federer Foundation 550 mila euro ai bambini dell’Ucraina perché possano proseguire gli studi ”non devono rinunciare per le follie della guerra”.

Pronto a rispondere con la stessa determinazione che metteva sotto rete ai rovesci della sfortuna ha donato 5 milioni di euro per aiutare chi combatte il Covid “per i medici e i volontari e per le vittime della pandemia”.

Campione di generosità in doppio misto con la moglie Mirka continua a  organizzare Match For Africa coinvolgendo più di 1 milione di persone “abbiamo costruito moltissime scuole per l’infanzia”. Iniziativa che dal 2003 ha raccolto circa 40 milioni di dollari “voglio contribuire ad aiutare un mondo in difficoltà… sogno un sorriso per ogni bambino”.

I sogni si trasformano in numeri: 81 scuole in Paesi come Botswana, Malawi, Namibia, Sudafrica, Zambia, Zimbabwe “l’istruzione è fondamentale per il futuro dei ragazzi”.

Nel set vincente del Grande Slam del cuore non può mancare la sua Svizzera dove si concentra sull’integrazione di chi scappa dalla miseria e dalla guerra “ogni bambino ha diritto a pace e serenità”.

Il re del tennis mondiale non poteva che rispondere “yes” all’invito della moglie del principe William, Kate Middleton madrina della Federazione di tennis inglese LTA a collaborare con Action for children “dove c’è un bambino da aiutare io ci sarò sempre“. La gioia per i successi si trasforma nella gioia del donare.

Ha messo all’asta, raccogliendo 4,7 milioni di euro, 300 ricordi più significativi della sua prestigiosa attività, veri e propri cimeli che vanno dalle scarpe della vittoria di Wimbledon su Rafael Nadal nel 2007 a una racchetta della conquista del Roland Garros di Parigi nel 2009 “ogni bambino deve poter vincere contro un destino già segnato”.

Com’era segnato il suo. Da fuoriclasse. Dentro il campo, quando giocava. E fuori, nella partita della vita. Dove combatte. Fino all’ultimo set. Solidale.

 

 

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