Dialogo del cuore: Tom Cruise

Chi ha avuto fortuna nella vita si ricorda di coloro (e sono tanti) che stanno peggio? I cosiddetti big sono grandi anche in beneficenza? Le stelle brillano in solidarietà? Le risposte in questo viaggio alla scoperta del senso della prossimità dei personaggi famosi guidato dal giornalista-scrittore Claudio Pollastri

La “mission impossible” di Tom Cruise è fare beneficenza in silenzio. Senza essere scoperto. Non l’ha rivelato nemmeno alla premier Giorgia Meloni che l’ha ospitato a Palazzo Chigi. “E’ una faccenda molto riservata – ci ha spiegato nel punto-stampa – che non vuole pubblicità… è una questione intima, che arriva dal profondo dei miei sentimenti”.

Per fortuna qualche notizia scappa fuori dai set dove l’attore gira i suoi film. Come nel caso della donazione che aveva fatto durante la lavorazione de La Guerra dei Mondi. Durante una pausa era andato a un Daisy Queen a Lexington, in Virginia, poco distante dal set e aveva visto sul bancone del locale un barattolo con la foto e la storia di Ashley Flint, una giovane di quattordici anni, coinvolta in un grave incidente di go-cart. Prima di uscire dal locale aveva inserito nel barattolo 5000 dollari in contanti “i soldi devono servire per salvare le vite non per divertirsi”.

La beneficenza si trova anche nelle aule dei tribunali dove aveva denunciato un attore per diffamazione chiedendo 10 milioni di dollari da devolvere interamente in beneficenza “vincere quella causa valeva più di un Oscar perché il ricavato serviva a far sorridere i bambini di un orfanotrofio in Africa”.

Sorridono anche i bambini di Crenshaw uno dei quartieri più poveri e malfamati di Los Angeles abitato prevalentemente da afro-americani dove Cruise controlla i lavori di due nuove scuole “un progetto che vuole togliere i bambini dalle strade per combattere l’analfabetismo… solo l’istruzione li può salvare da un destino già segnato…”.
Il file rouge della solidarietà l’ha da sempre unito ai reali inglesi. Nel 1992 aveva partecipato con Lady Diana alla prima di beneficenza di Cuori ribelli a Londra. Sempre nella capitale inglese ha accompagnato quest’anno Kate Middleton, moglie del principe ereditario William, alla prima di Top Gun: Maverik “due persone fantastiche, dal cuore generoso e sensibile alle sofferenze degli ultimi”.

Il senso del coraggio che esprime nei personaggi che interpreta riesce a riversarlo nelle iniziative solidali, come Vivimi senza paura il gala di beneficenza organizzato a Roma alla Locanda dei Girasoli “senza la forza di non arrendersi non servono le donazioni”.

La sensibilità verso chi ha problemi l’ha portato a collaborare con Unfer per il progetto Arricchito da ragazzi con sindrome down “le cifre sono importanti ma conta di più l’amore che gli sai donare”. Saputa questa realtà, nel breve soggiorno romano gli è stato recapitato l’invito a partecipare a Pizzaut di Monza dov’era intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “la prima volta che torno in Italia andrò da loro… e in Italia ci torno spesso… e poi, basta che si parli di cucina e io ci sono…”.”.

La sfida in cucina è il suo piatto forte. Ha inventato una sua ricetta speciale della carbonara con la quale organizza serate benefiche a Los Angeles “…sempre con italian bacon ma con un ingrediente in più mio personale, l’amore per quei bambini che beneficeranno di questa raccolta fondi.”.

Eh sì, è proprio lui il vero top gun. Dell’altruismo.

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