Il piccione Saverio, la gallina Narcisa e poi pipistrelli, cardellini, porcospini, topolini di ogni genere. Francesca Bianco è la veterinaria, un po’ mamma… di tutti gli animali. Sin da quando era piccola, raccoglie ovunque animali feriti dichiarati spacciati, li cura amorevolmente e li rimette in piedi: cani, gatti, lucertole e lombrichi, ripiantava erbacce che la mamma aveva estirpato. “sono esseri viventi – diceva – vanno rispettati”.
Dopo il liceo linguistico Oxford la dottoressa Bianco ha studiato veterinaria a Milano, lavorando poi in varie cliniche, prima di aprire il suo ambulatorio a Monza circa un anno fa. E’ esperta di medicina veterinaria interna, esegue piccole operazioni chirurgiche e si avvale del supporto del veterinario ortopedico, del chirurgo per le operazioni più complesse, dermatologo, ecografista e oculista.
Al suo studio in centro a Monza arrivano cani che devono partorire o gatti che stanno male. Lei li conosce a uno a uno per nome e li segue nel tempo, instaurando un rapporto di amicizia anche con i padroni.
“Già a 5 anni dicevo che avrei fatto il veterinario – racconta Francesca – il papà e il nonno, entrambi ingegneri meccanici, hanno tentato di depistarmi, ma non c’è stato niente da fare. A chi mi dice che penso più agli animali che alle persone, rispondo che chi ama gli animali impara ad ascoltare e non può non provare empatia per le persone e tenerezza per un bambino o un anziano debole”.
“…perché lei non è la pediatra di mio figlio” si chiedono i padroni dei suoi pazienti a quattro zampe.
Sul marciapiede vicino all’ambulatorio ha raccolto un piccione ferito e indebolito. “Ha capito subito che ero lì per aiutarlo e si è diretto immediatamente dentro lo studio” racconta Francesca.
Ha trovato una gallina su una strada statale, al buio nella nebbia “sarebbe sicuramente morta”, allora l’ho raccolta e portata a casa. Al lago ha trovato un pipistrello ferito e lo ha curato.
“Anni fa – racconta – ho trovato due piccoli porcospini abbandonati. Insieme ai mei genitori li abbiamo accuditi e allattati al biberon ogni due ore, finchè sono cresciuti. Ciascuno aveva il suo carattere, proprio come i bambini”. Lo stesso per il cardellino buttato fuori dal nido che sarebbe sicuramente morto se Francesca non lo avesse raccolto e nutrito. Una volta rimessi gli animali vengono portati o presso fattorie che si prendono cura di loro o presso allevatori appassionati.
Francesca sta vicino anche a persone sole che hanno difficoltà a curare i loro animali. “Ci sono signore anziane che hanno come unica compagnia il cane o il gatto. Anche chi è in difficoltà ha diritto a tenere con sè un animale: non tradisce e tira fuori il meglio di te”.
Mentre parliamo guarda una coppia di colombi sul tetto: “guarda come si vogliono bene – dice – sono fidanzati. Non compirebbero mai violenza”.
Francesca è stata recentemente premiata dal Club Monaz Azzurra per il suo impegno a favore degli animali che portano gioia e benessere a tante persone.
Cristina Bertolini