Dunque, Trump ha vinto. Clinton ha perso e con lei hanno perso anche i giornalisti, gli economisti, i sondaggisti e gli “indovini” che avevano pronosticato una vittoria per Ilary e un tracollo finanziario in caso di vittoria di Trump.
La democrazia, però, è tutt’altra cosa: i sondaggi non contano, vince chi raccoglie più consensi.
Che farà Trump? La sensazione ispirata dalle prime immagini del neo presidente è quella che anch’egli pare stupito, meravigliato dall’esito del voto. Ha promesso una forte riduzione delle tasse e un taglio alla spesa sanitaria. Ha promesso tante altre cose. Vedremo.
Sicuramente cambieranno i toni: un conto è la campagna elettorale, un altro è affrontare i nodi e i problemi posti della politica interna e da quella internazionale.
Ho tifato Clinton ed ero quasi certo che vincesse. Mi sono sbagliato. In verità desideravo che una donna varcasse la soglia della Casa Bianca. Sarebbe stata una rivoluzione. La rivoluzione deve attendere.
Ricordate quando Ronald Reagan vinse le elezioni? Molti erano perplessi, qualcuno addirittura sconcertato. In tanti si domandarono come avrebbe potuto un attore cresciuto ad Hollywood, governare la più grande potenza mondiale.
Reagan è passato alla storia come il Presidente che ha contribuito in modo decisivo ad abbattere il muro di Berlino e ha dato un forte impulso alla coesistenza pacifica. Chi se lo sarebbe immaginato?
Auguri Donald!
Fabrizio Annaro