di Luigi Picheca
L’arrivo della elettricità nelle nostre case ha aperto la porta a una nuova forma d’inquinamento: quello elettromagnetico. Questo tipo d’inquinamento è subdolo perché non è visibile all’occhio umano, come appariva la cappa di color ruggine che si levava dai camini delle fabbriche fino a non molti anni fa e che tingeva di rosso i panni stesi ad asciugare, ma è rilevabile da appositi strumenti.
L’era degli elettrodomestici ha via via aumentato questo effetto che si è ulteriormente amplificato con la propagazione dei telefoni mobili e dei forni a microonde. La nostra atmosfera è continuamente attraversata da miliardi di onde elettromagnetiche che ci irradiano corpo e cervello con varia potenza fino a provocare dei disturbi di vario genere.
Ci sono persone particolarmente sensibili a questo tipo d’inquinamento che sono costrette a vivere in case appositamente schermate per proteggersi da questo fenomeno. Stanno male e sono costrette a difendersi anche dalle lampade al neon! Non si conosce l’effetto reale della esposizione a questo tipo di onde ma di sicuro chi vive nelle vicinanze di fonti particolarmente potenti e continue, come stazioni radar, ripetitori televisivi o antenne per telefonia mobile, denuncia uno stato di malessere generale.
Gli studi scientifici condotti in questo senso non riportano risultati allarmanti ma le tante malattie degenerative a livello encefalico forse dicono il contrario.
L’impatto a livello cellulare di queste onde elettromagnetiche sembra infatti modificare la struttura della membrana e degli organuli contenuti nel nucleo, la concentrazione endoplasmatica di proteine ed enzimi sembra subire un cambiamento rilevante.
Un consiglio, evitate l’uso del telefonino senza viva voce o cuffie, questo riduce considerevolmente l’effetto dannoso delle onde prodotte da questo apparecchio e state lontano dal microonde quando è in funzione!
Luigi Picheca