En plein air: Varenna, la variante della greenway

da Ilainmovimento – logo di Filippo Carletti
L’en plein air di oggi ci porta a Varenna, un piccolo borgo a pochi chilometri da Lecco, che si affaccia sul lago di Como. E’ uno dei paesini più belli della regione e partiremo da qui per una passeggiata di  km 13 circa (ma volendo anche meno)  fra andata e ritorno. Calcolate almeno 3 ore.
 
Questa che vi proponiamo è una variante della bellissima greenway di Varenna:  se ne discosta nella parte iniziale, perché non attraversa il paese ma,  attraverso viottoli acciottolati e sentieri, sale fino al Castello di Vezio. Da quella posizione regala panorami fantastici e rimane sopraelevata fino alla sorgente del fiume Latte.
 
Castello di Vezio
 
Si parte dalla stazione ferroviaria di Varenna, dove c’è un parcheggio a pagamento. Da qui si scende verso il lago fino ad incrociare la via principale, via Venini, svoltando a destra la si imbocca e ci si dirige verso Varenna. Superate le prime case sulla destra si prende via per Vezio, un vicoletto che sale fra le case  e presto diventa acciottolato con lunghi scalini. Si continua in salita fino ad un vecchio lavatoio che segna l’avvicinarsi del Castello di Vezio.
Raggiunto il piccolo agglomerato si può decidere di visitare il castello, quindi si seguono le indicazioni relative, oppure si gironzola un po’ fra le vecchie case e si arriva alla piazzetta Belvedere (siamo a quota 360 m) .
 
Bisogna tornare indietro al punto di arrivo per imboccare il sentiero, che a sinistra conduce a Bellano come sentiero del viandante, mentre a destra prende il nome di sentiero Scabium (quello che prenderemo noi)  che, girando dietro le vecchie mura,  si inoltra in discesa nel bosco.
 
Dopo un tratto un po’ dissestato il cammino si fa più facile ed il lago compare e scompare alla vista fra gli alberi fino ad aprirsi su un prato sempre soleggiato.
 
Scendendo dolcemente si arriva al blocco inferiore dell’Eremo Gaudio dove sulla terrazza del tetto si trova un arco con una campana. Di essa e del posto un anziano del luogo mi ha raccontato la storia di cui non ho trovato riscontro, per cui non la riporto.
 
Certo è che l’eremo  fu donato ai frati Vocazionisti dal proprietario della villa all’inizio del 1900. Più tardi è stato trasformato in un hotel  e  di qui parte un’ascensore spettacolare per il blocco superiore.  Da lì si gode una vista eccezionale sul lago.
 
Si arriva quindi in via Roma e si procede verso il cimitero di Varenna, chiamato cimitero degli inglesi perché a inizio secolo alcuni amanti anglosassoni del posto scelsero di essere tumulati qui.
 
A lato dell’entrata sulla sinistra si sale la scala che riporta al sentiero, si cammina un poco  nel verde fino ad incontrare  una deviazione  sulla sinistra che porta  al Baluardo.
 
 
E’ uno sperone di roccia che svetta solitario fra il verde, su cui è stato costruito un pianoro circondato da cipressi. Qui lo sguardo si perde fra il lago, il cielo e il verde. 
Ridiscesi al sentiero si continua  a mezza costa paralleli al lago fino alla sorgente del Fiumelatte.
 
Si tratta del più breve corso d’acqua di Italia, circa 250 mt dalla fonte al suo tuffo nel lago. Le sue acque sono così spumeggianti da essere color bianco-latte, da qui il suo nome. Si tratta di un torrente temporaneo compare infatti d marzo ad ottobre. Ciò e dovuto al fatto che si tratta di un troppopieno di un sistema carsico del Grignone.

 
Nel 1992 una colorazione con fluoresceina (colorante atossico) nell’Abisso W Le Donne, situato lungo la Cresta di Piancaformia, dimostrò il collegamento tra Fiumelatte e le cavità carsiche del Grignone.
 
Fra i tanti che furono affascinati da questo fiume anche Leonardo, che lo cita nel Codice Atlantico.
 
Da qui il sentiero scende un po’ scosceso e dissestato all’omonima frazione, raggiunge via Padre Mellera, dove si svolta a sinistra dopo la fontana. Attraversate il ponticello a cavallo del Fiumelatte, nei momenti di forte piena le acque impetuose si polverizzano e creano una nuvola rinfrescante.
 
Si arriva quindi in piazzetta Aldo Moro e qui potete scegliere se proseguire seguendo la green way o tornare indietro costeggiando il lago. 
 
Nel primo caso prendere la direzione verso Lecco: oltre un panificio sulla sinistra, imboccate via alla Stazione per arrivare al balcone panoramico, proseguite sul marciapiede fino ad incrociare Via ai Mulini e scendete alla provinciale.
 
Da qui proseguite sotto i portici di una ex filanda e prendete via Pino in salita. Il percorso sempre ben segnalato da cartelli gialli conduce fino alla parte vecchia della frazione di Pino, per poi tornare verso Varenna, sulla vecchia provinciale.
 
Nel secondo caso tornate direttamente a Varenna camminando per un tratto sulla vecchia provinciale.
 
In ogni caso passerete sopra i bellissimi giardini di villa Monastero e Villa Cipressi. Se avete tempo vi consiglio di entrare a visitarne uno.  Personalmente preferisco il primo, due chilometri lungo la riva del lago.
 
Diversamente godetevi queste bellezze dall’alto e proseguite fino a Varenna.  A questo punto seguite il percorso segnalato o perdetevi fra i vicoli e le scalinate di questo gioiello del lago.
 
Infine si arriva al vecchio molo: da cui parte la passeggiata degli innamorati, con  una graziosa passerella sospesa sulle acque del lago, la si percorre fino ad arrivare a Olivedo lido. La risalita per via per Esino riporta alla stazione ferroviaria.
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