Mentre infuria il dibattito sul cosiddetto referendum sulle trivelle, dal settore energetico arriva una buona notizia. In Europa, infatti, sono stati completati i lavori per la più grande centrale solare galleggiante del continente.
La struttura – costruita su un bacino idrico accanto all’aeroporto londinesi di Heathrow – dovrebbe garantire energia sufficiente per il funzionamento di un impianto di potabilizzazione dell’acqua. A comporre l’impianto sono oltre 23mila pannelli montati su galleggianti, come in un’immensa zattera, che sono stati fissati al fondale con 177 ancore da sommozzatori esperti, che hanno anche allestito i cavi sottomarini per portare l’energia a riva.
Una serie di studi hanno dimostrato che i pannelli e i cavi per l’energia solare funzionano meglio se mantenuti al freddo: ecco perché nell’acqua l’impianto è più efficiente. Nonostante le grandi dimensioni della centrale, che misura quanto 8 campi da calcio e che può generare più di 5 milioni di kilowattora di elettricità all’anno, l’impianto non potrà garantire l’autosufficienza e coprirà al massimo il 20% del fabbisogno energetico inglese.
Il manager della Thames Water, la maggiore compagnia idrica britannica che gestisce il bacino, ha dichiarato infatti che «l’energia solare non si genera in maniera costante. Quando non c’è il sole, la quantità richiesta dall’impianto per il trattamento delle acque non può essere soddisfatta, quindi si interviene in altro modo». Ma i pannelli restano un ottimo aiuto.
Ilaria Beretta