I dati del rapporto SOFI 2015, il rapporto annuale delle Nazioni Unite redatto dalla FAO, congiuntamente con il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e con il Programma Alimentare Mondiale (WFP), sono decisamente incoraggianti e fanno ben sperare.
Il rapporto, che misura la percentuale di persone che non sono in grado di consumare cibo sufficiente per una vita attiva e sana – dichiara che i tassi di denutrizione e di fame sono scesi dal 23,3 per cento di venticinque anni fa, al 12,9 di oggi.
Nel 1990 le persone che soffrivano la fame, erano oltre un miliardo, oggi sono 795 milioni, 216 milioni in meno. Se teniamo conto che dal 1990 a oggi la popolazione mondiale è aumentata di 1,9 miliardi, questo rende tale riduzione ancora più straordinaria.
Sono 72 i Paesi in via di sviluppo che hanno compiuto significativi passi in avanti e che hanno raggiunto l’obiettivo del millennio di dimezzare la prevalenza della denutrizione entro il 2015. Inoltre, 29 Paesi hanno raggiunto l’obiettivo più ambizioso posto dal vertice mondiale sull’alimentazione del 1996 di dimezzare il numero totale delle persone denutrite entro il 2015.
La mappa del mondo ci indica che , la situazione è decisamente migliorata in America Latina e nei Caraibi, che i paesi dell’Est e del Sud-Est asiatico hanno raggiunto una riduzione costante e rapida, mentre in Asia occidentale l’incidenza della fame è aumentata a causa della guerra e dei conflitti civili in alcuni Paesi e che sono meno evidenti i progressi nell’Africa sub-sahariana, che resta la regione con la più alta prevalenza di denutrizione al mondo.
Certo, gli obiettivi fissati per quest’anno non sono stati pienamente raggiunti perché – come indica il rapporto – ostacolati da condizioni economiche globali difficili, da eventi meteorologici estremi, da calamità naturali, da instabilità politica e conflitti civili che hanno contribuito a frenare il progresso e resta molto lavoro da fare per sconfiggere la fame.
Il rapporto SOFI individua i problemi da risolvere nel breve periodo e fornisce anche alcune linee guida, tutti argomenti di discussione per il prossimo Forum Internazionale dell’agricoltura che si terrà il 4-5 giugno con i Ministri dell’agricoltura dei paesi partecipanti.
Le tematiche da trattare sono lo sviluppo delle politiche agricole per i piccoli produttori, i modelli che portano innovazione e la promozione della sostenibilità nelle produzioni agricole.
“Il quasi raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio contro la fame ci dimostra che è possibile eliminare questa piaga nel corso della nostra esistenza – ha dichiarato Josè Graziano da Silva, presidente della FAO –. Dobbiamo essere noi la Generazione Fame Zero. Quest’obiettivo dovrebbe essere integrato in tutti gli interventi politici e stare al centro della nuova agenda per lo sviluppo sostenibile da stabilire quest’anno”.
La lotta alla povertà alimentare comincia a dare i suoi risultati.
Daniela Zanuso