Ferdinand Porsche, l’uomo dei cento progetti

di Francesca Radaelli

Una vita letteralmente dedicata all’automobile, quella di Ferdinand Porsche, nato a Maffersdorf, in Boemia, il 3 settembre 1875. Il fondatore della celebre casa automobilistica è stato un vero protagonista dello sviluppo delle vetture a motore a inizio Novecento. Dalle innovazioni introdotte sulle prime auto sportive sino al progetto della celebre ‘macchina del popolo’.

È il 1898 quando, non ancora laureato, Porsche entra nella fabbrica di Jakob Lohner a Vienna, che produce carrozze per l’alta società viennese e la famiglia imperiale. Dalla collaborazione con Lohner nasce la “Semper Vivus Lohner-Porsche”, il primo prototipo di veicolo ibrido e a trazione integrale, dotato di un motore elettrico su ciascuna ruota. Presentato all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, viene celebrato come una vera e propria rivoluzione. Ma per Porsche è solo il primo di una carriera costellata di oltre 380 progetti industriali.

Negli anni Ferdinand lavora per la Austro-Daimler di Wiener Neustadt, per la Daimler-Motoren-Gesellschaft di Stoccarda (la futura Mercedes), per la Steyr-Werke AG, testando lui stesso sul campo le innovazioni tecniche che mette a punto, conducendo le proprie automobili alla vittoria in occasioni delle  competizioni tra nuove vetture sportive.Porsche

Al termine della Prima Guerra Mondiale lo stato tedesco è in ginocchio, l’automobile diventa ‘roba per ricchi’, ma Porsche non ci sta. In piena crisi del ‘29 decide che vuole motorizzare la Germania, progettando una macchina economica, un modello che tutti possano permettersi, un’utilitaria a basso prezzo. Daimler, il suo datore di lavoro, non vuole correre rischi e rifiuta di dar corso al progetto. Porsche, allora, coglie al volo l’occasione e fonda un proprio studio di progettazione indipendente. L’idea di dotare l’intero popolo tedesco di un’automobile piace ad Adolf Hitler, che nel frattempo ha preso il potere e che nel 1931 decide di affidare a Porsche la missione di creare una vettura economica e compatta, semplice da costruire in serie secondo gli stessi meccanismi già utilizzati da Ford negli Stati Uniti. Nel 1936 vengono presentati i primi tre prototipi, il Führer dà ordine di costruire la prima fabbrica Volks Wagen (‘auto del popolo’ letteralmente) a Wolfsburg, vicino ad Hannover, e di avviare la produzione del futuro Käfer, il celeberrimo Maggiolino.käfer

Presto, però, scoppia la guerra, le industrie civili sono messe al servizio delle esigenze belliche e lo è anche il progetto originario del Maggiolino, che deve essere adattato all’esercito: nascono così i modelli Kübelwagen (auto-tinozza) e Schwimmwagen (anfibia, o auto che nuota). Solo nel 1973 il Maggiolino originariamente progettato da Porsche sarà immesso sul mercato.

Poi la guerra finisce e, con l’accusa di aver collaborato con il Nazismo, Ferdinand Porsche viene detenuto per 22 mesi dai francesi. I quali finiranno poi poi per chiedergli  di progettare una ‘macchina del popolo’ da commercializzare in Francia. In ogni caso, a liberarlo dalla prigione è l’italiano Piero Dusio, che paga la cauzione in cambio di… un altro progetto. Quello della Cisitalia da Formula 1.

Le redini dello studio, intanto, vengono affidate al figlio Ferry Porsche. Nel giugno 1948, tre anni prima di morire, l’anziano progettista fonda infine una vera e propria casa automobilistica che porta il suo nome. È nato il marchio Porsche.

Francesca Radaelli

 

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