di Giacomo Orlandini
Il 9 ottobre scorso, in occasione del sesto sciopero per il clima, Fridays For Future Monza ha organizzato un sit-in in piazza Trento e Trieste.
Fridays For Future è un movimento di giovani impegnati in tutta Italia, come in tutto il resto del mondo, per la salvaguardia del proprio pianeta e del proprio futuro. Oltre a tutti gli studenti e i lavoratori che sono scesi in piazza, numerose associazioni e artisti hanno preso parte attiva all’organizzazione dell’evento con i loro discorsi ed esibizioni.
Nell’arco della mattinata è stata ribadita l’enorme importanza di queste manifestazioni, che ricordano l’assoluta necessità di soluzioni sistematiche e immediate alla crisi climatica, i cui effetti sono sempre più evidenti. Fra questi, anche la recente pandemia è il risultato di quegli sfrenati modelli di consumo e di produzione che stanno sgretolando il nostro ecosistema insieme alla vita sulla terra per come la conosciamo oggi.
L’urgenza di tali motivazioni ha spinto il movimento a organizzare questa manifestazione, pur seguendo tutte le norme anti-contagio. Rivolgendosi alle istituzioni locali, nazionali e internazionali e all’intera cittadinanza, la richiesta è ancora una volta quella di agire per mitigare il cambiamento climatico contrastandone le conseguenze catastrofiche.
Risuona inascoltato l’eco dell’appello lanciato alle amministrazioni comunali della nostra provincia durante la manifestazione del 27 settembre 2019. Più di un anno fa, ciascuna di esse è stata invitata ad approvare la Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale. Si tratta di un documento essenziale per riconoscere la crisi ecologica in atto e, sulla scorta di tale consapevolezza, presentare progetti concreti per fronteggiare questa emergenza.
Pochi Comuni hanno aderito, altri hanno perfino bocciato la proposta. Il gruppo locale del movimento Fridays For Future, rinnova l’invito a tutte le amministrazioni comunali perché approvino la DECA e restino disponibili a collaborare.
L’augurio, dunque, è che la classe politica riconosca la necessità di ristrutturare il proprio modello di sviluppo seguendo i criteri della sostenibilità ambientale e sociale, soprattutto in un momento critico come quello dell’attuale crisi sanitaria ed economica.
Pertanto, Fridays For Future chiede che i finanziamenti del Recovery Fund – Next Generation EU siano impiegati per effettuare una transizione ecologica che privilegi le fonti di energia rinnovabile, per realizzare progetti di adattamento dei nostri territori ai fenomeni meteorologici estremi, rispettando i principi di equità intergenerazionale e di giustizia climatica, al fine di tutelare le fasce più fragili della popolazione. Questi obiettivi si inseriscono nel quadro dello European Green Deal, per la prima volta con investimenti di tale portata. Solo così si potrà raggiungere la carbon neutrality entro il 2030, dando ancora una possibilità al nostro pianeta.
Tutti i media italiani anche locali – giornali, radio, televisione – dovrebbero dare maggiore risalto alla crisi climatica. È necessario avviare una campagna di sensibilizzazione che individui le cause reali e gli effetti del cambiamento climatico, soprattutto a lungo termine, basandosi sui più recenti studi scientifici. La disinformazione esistente su questo tema è stata troppo spesso trascurata o affrontata con arrogante superficialità.
Mantenendo gli attuali livelli di emissione di CO2 (417,9 ppm a giugno 2020), resterebbero solo 7 anni per invertire la rotta e raggiungere gli obiettivi degli Accordi di Parigi, che prevedono il mantenimento della temperatura media mondiale sotto i +1,5°C rispetto all’era pre-industriale. Vincere questa sfida eviterebbe il collasso del nostro pianeta, altrimenti inevitabile. Il tempo sta scadendo: non ci resta che agire.
17 ottobre 2020