di Daniela Zanuso
Chi ha almeno una decina di lustri alle spalle, ricorda sicuramente questa espressione che il conduttore Mike Bongiorno usava per dare il via al famoso telequiz degli anni ’70: il Rischiatutto. Andava in onda di giovedì alle 21,15 sul secondo dei canali Rai. La prima puntata fu trasmessa il 5 febbraio 1970 e il quiz proseguì per cinque stagioni.
L’idea era, in verità, un adattamento italiano del format americano di Jeopardy, un popolarissimo game show statunitense di cultura generale, in onda ancora oggi. C’era, però, una differenza sostanziale: a Jeopardy bisognava rispondere formulando domande, al Rischiatutto bisognava fornire risposte. Autori del quiz erano Paolo Limiti e Ludovico Peregrini, quest’ultimo divenuto famoso come il “Signor no” per la sua inflessibilità da giudice. La regia era di Piero Turchetti. Mike Bongiorno, nella conduzione, era affiancato dalla valletta Sabina Ciuffini, poi battezzata come la prima valletta parlante della storia della televisione.
L’innovazione più importante fu l’introduzione del tabellone elettronico, che consentiva la proiezione di brevi filmati e diapositive sugli argomenti oggetto del quiz, argomenti di cultura generale e di volta in volta differenti. Il gioco prevedeva il raddoppio finale del montepremi accumulato su domande della materia di competenza del concorrente.
Uno dei campioni più famosi fu Massimo Inardi, medico bolognese esperto di musica e appassionato di parapsicologia che vinse anche la finalissima del ’72. Uno dei più simpatici Andrea Fabbricatore, fiorentino, esperto di geografia. Alcuni concorrenti sono entrati nel nostro quotidiano attraverso espressioni e modi di dire che usiamo ancora oggi. Chi non rammenta Giuliana Longari, o meglio la “Signora Longari” famosa per l’aneddoto (poi rivelatosi leggenda metropolitana) secondo il quale, dopo l’errore su una domanda di ornitologia Bongiorno disse: «Ahi, ahi, ahi, signora Longari, mi è caduta sull’uccello»?
Una storia di successo, se si pensa che il programma fu anche un traino per le vendite di televisori sul mercato italiano. Oggi, forse, fanno sorridere i 48 milioni (una cifra astronomica per quei tempi) vinta da Inardi, abituati come siamo ai pacchi milionari conquistati senza nessuno sforzo. La Rai, lo scorso anno, ha deciso di rispolverare il format e riproporlo condotto da Fabio Fazio.
E quando i telequiz chiamano, l’Italia risponde.
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