di Marco Riboldi
Devo esprimere la mia ammirazione.
Eccoci, si penserà, un altro articolo elogiativo di chi in questi mesi è stato in trincea, di chi non ha smesso di aiutare gli altri, di chi ha retto il colpo di questo virus maledetto.
No, pur ammirando tutte queste persone, qui parlo di altri.
Parlo di quei personaggi pubblici, soprattutto televisivi, che non sbagliano mai un’opinione.
Potete tendere loro mille trappole ma, niente, imperterriti sosterranno con impavido coraggio tutte le idee corrette e correntemente accettate.
Non riuscirete a far lor ammettere un minimo di perplessità davanti a quei comportamenti sguaiati delle sfilate dell’orgoglio gay che tanto preoccupano i difensori veri dei diritti degli omosessuali.
Non riuscirete mai a far dir loro “crepi il lupo” neanche davanti al più ingenuo degli scongiuri.
Si trovassero davanti a un orso aggressivo si getterebbero giulivi tra i suoi artigli gridando “ viva sempre mamma orsa”.
Insomma, non stanno mai dalla parte del torto rispetto alle opinioni “giuste”.
Sospetto che, dovessero imprecare pestandosi un dito con il martello, direbbero cose del tipo: ”accidenti a quei nobili quadrupedi che noi sfruttiamo per il loro latte e che dovremmo rispettare in quanto esseri senzienti“ (gli altri, gli insensibili direbbero, ad andar bene, un “porca vacca!” offensivo di ben due animali).
Il massimo poi l’ho letto su un giornale che riportava la fiera dichiarazione di una di quelle soubrette che, sa il Cielo perché, vengono intervistate su ogni argomento. In una trasmissione piena di sensibilità animalista, alla domanda se fosse vegetariana rispose:” No, ma ci sto pensando”. (Il che tradotto vuol dire: “mi piacerebbe anche, ma poi penso alla bistecca alla fiorentina e…”, ma vuoi mettere che bella figura?)
Ma, dico io, povero sempliciotto, possibile che non abbiano mai un’opinione un po’ fuori dal coro?
Fatemi felice, sbagliate una volta ogni tanto, come facciamo noi tutti.
A noi, persone comuni, ogni tanto viene in mente un’idea con la quale non possiamo essere d’accordo.
Si chiama libertà di pensiero.