Gershwin Mooods, al Binario 7

di Elena Borravicchio

Un palcoscenico tutto al femminile per inaugurare la stagione 2019/2020 del Teatro Binario 7 di Monza, con lo spettacolo concerto “Gershwin Moods”, un intenso viaggio nella sonorità del celeberrimo compositore iniziatore del musical.

Le appassionate oltre che talentuosissime componenti del “Gershwin Quintet”, Maria Giulia Cester, al pianoforte e nei panni di illustratrice dell’opera del compositore, Letizia Ragazzini, sax soprano, Mariella Donnaloia, sax contralto, Isabella Fabbri, sax tenore e Laura Rocchegiani, sax baritono, hanno intrattenuto il pubblico, conducendolo per mano, via via più addentro all’amplissima produzione dell’artista.

Dalle opere classiche, ai musical teatrali e cinematografici, dalle songs al concerto in Fa, attraverso un panorama musicale talmente eclettico da sfuggire a facili categorizzazioni. La cifra stilistica di Gershwin è chiaramente riconoscibile: in essa si mescolano jazz, classica, afro, musical e pop. L’eccellente adattamento orchestrale a un numero ridotto di elementi non ha mortificato la resa musicale ma anzi ha ben rappresentato, sintetizzandolo, il carattere particolarmente vario della produzione del musicista tra i più rappresentativi del Novecento.

Il “Gershwin Quintet”, Maria Giulia Cester, al pianoforte , Letizia Ragazzini, sax soprano, Mariella Donnaloia, sax contralto, Isabella Fabbri, sax tenore e Laura Rocchegiani, sax baritono

Accattivante, tra l’esecuzione di un brano e l’altra, il racconto di aneddoti che ben rappresentano il genio e la precisione del compositore statunitense, come il racconto del suo giro per negozi parigini alla ricerca di clacson di taxi, per meglio riprodurne il suono, nel famoso poema sinfonico “Un americano a Parigi”, oppure la sua insistente richiesta a Maurice Ravel di impartirgli lezioni di musica classica, lui meno celebre e certamente meno ricco dello stesso Gershwin.

Le due anime, di pianista, che improvvisava melodie jazz, e di compositore, desideroso di affermarsi nel mondo della musica classica, si sono palesate sul palco. Il pubblico non solo ha gradito ma si è lasciato trasportare, dalle note di brani come “I got Rhythm” o “Rhapsody in Blue”, parte del bagaglio musicale di ciascuno di noi. E ha richiamato l’Ensemble sul palco per il bis, ben due volte.

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