Gli europei di calcio

pallone-calcio

di Luigi Losa

Pronti via, ci sono gli europei di calcio. I patiti, i maniaci, i calciodipendenti per la verità hanno in questi giorni anche la Copa Amèrica Centenario che vede in campo negli Stati Uniti 16 squadra nord, centro e Sudamerica. Uno spettacolo che però va in onda soprattutto di notte per via dei fusi orari e soprattutto sulla tv a pagamento di Sky (che propone repliche a gogo).

Ma indubbiamente l’Europeo è l’europeo che scatta venerdì 10 giugno e si concluderà il 10 luglio, una vera e propria maratona di partite, in tutto 36, visto e considerato che essendo state aumentate da 16 a 24 le squadre partecipanti alla fase finale (al mondiale sono addirittura 32) . Ma a dominare la scena e la ribalta è per ora la paura del terrorismo perché gli europei si giocano in Francia e il ricordo va subito agli attentati del 13 novembre scorso quando fu coinvolto anche lo Stade de France dove si giocava l’amichevole Francia – Germania presente il presidente Francois Hollande.

In più ci sono gli scioperi che stanno mettendo a dura prova tutti i servizi pubblici per il braccio di ferro tra sindacati e governo sulla riforma del lavoro.

E se poi ci mettiamo che la nostra Italietta come al solito parte senza grandi speranze e con pronostici tutt’altro che lusinghieri ecco che l’entusiasmo e l’attenzione non è granchè.

Insomma è un Europeo che rischia quantomeno di iniziare ammosciato proprio come l’estate che pure non è ancora iniziata ma che meteorologicamente pare più un inizio di autunno.

La Nazionale italiana non scalda più da tempo i cuori, dal mondiale del 2006, dieci anni giusti, quando capitan Cannavaro e compagni fecero il miracolo di battere la Germania in semifinale e la Francia nella finalissima della testata di Zidane a Materazzi, ai calci di rigore.

E’ pur vero che nell’Europeo di quattro anni fa (il torneo si disputò in Polonia ed Ucraina) l’Italia raggiunse la finale dopo aver battuto Inghilterra e Germania ma a Kiev gli azzurri del c.t. Prandelli non ne avevano più e la Spagna (già campione del mondo nel 2010 in Sudafrica e prima campione d’Europa nel 2008 in Austria e Svizzera) ci sconfisse sonoramente per 4 a 0.

Ma poi è venuta la disastrosa trasferta ai mondiali in Brasile di due anni fa, fotocopia del Sudafrica, ovvero eliminazione al primo turno e in generale i passaggi in panchina da Lippi a Prandelli, poi ancora a Lippi e quindi ad Antonio Conte non hanno portato a grandi aspettative.

Lo stesso Conte, ingaggiato nel 2014 per 3,5 milioni di euro (uno sproposito rispetto ai suoi predecessori), si sa già che dopo gli europei lascerà la nazionale (il suo posto verrà preso da Giampiero Ventura sin qui bravo allenatore del Torino) perché ha già firmato un contratto da 6 milioni di euro l’anno con la squadra inglese del Chelsea del patron russo Abramovich.

Della squadra di quattro anni fa sono rimasti il portierone Buffon (in nazionale da 1994) e il suo vice Sirigu (che però non gioca da tempo con il Psg), i difensori Barzagli, Bonucci, Chiellini ovvero la difesa della Juve campione d’Italia da cinque anni, e Ogbonna, i centrocampisti De Rossi, Giaccherini, Thiago Motta; l’attacco è del tutto nuovo con Eder, Insigne, Immobile, Pellè, Zaza mentre sono proprio spariti dall’orizzonte azzurro i Balotelli e i Cassano che avevano fatto sognare i tifosi ma che già avevano fallito in Brasile due anni orsono. Non c’è più soprattutto Andrea Pirlo il vero regista della squadra e non c’è il suo erede naturale Marco Verratti che gioca in Francia ma è infortunato. Scalogna nera per Riccardo Montolivo che si ruppe una gamba prima del mondiale brasiliano e che è rimasto a casa anche stavolta per infortunio.

Si incomincia con Francia – Romania come da copione con la squadra di casa superfavorita e assai forte. Per l’Italia il debutto è lunedì sera alle 21 con il Belgio, altra squadra che può vincere il torneo.

Ci sarà tempo per ragionare su tutte le altre squadre.

Ed ora tutti in poltrona a tifare.

 

image_pdfVersione stampabile