“Guarire”: una poesia che ci regala speranza

Domani 21 marzo è la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall’Unesco nel 1999. Vogliamo anticiparne la celebrazione con una poesia che non è chiaro se sia attribuibile a Kathleen O’Meara (Dublino 1839 – Parigi 1888), una poetessa irlandese vissuta durante la tarda era Vittoriana, o (più probabile) a Kitty O’Meara scrittrice vivente che l’ha pubblicata di recente sul suo blog con il titolo “And the people stayed home”.

Considerato, però, che è bellissima la riportiamo qui:

Guarire

E la gente rimase a casa
e lesse libri e ascoltò
e si riposò e fece esercizi
e fece arte e giocò
e imparò nuovi modi di essere
e si fermò
e ascoltò più in profondità
qualcuno meditava
qualcuno pregava
qualcuno ballava
qualcuno incontrò la propria ombra
e la gente cominciò a pensare in modo differente
e la gente guarì.

E nell’assenza di gente che viveva
in modi ignoranti
pericolosi
senza senso e senza cuore,
anche la terra cominciò a guarire 
e quando il pericolo finì 
e la gente si ritrovò 
si addolorarono per i morti 
e fecero nuove scelte 
e sognarono nuove visioni
e crearono nuovi modi di vivere 
e guarirono completamente la terra

così come erano guariti loro

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