di Daniela Annaro
Storia di una collezione prestigiosa e, insieme, storia di una famiglia di galleristi e mecenati del Novecento che si intreccia con la storia dell’arte moderna e la Storia con esse maiuscola.
La Collezione Thannhauser, ora nelle raccolte del Guggenheim, arriva a Milano dalla sede prestigiosa del Museo Guggenheim di New York. Tredici opere di Pablo Picasso, tre di Vincent Van Gogh, sei di Paul Cezanne, quattro di Georges Braque, due di Pierre-Auguste Renoir, tre sculture di Edgar Degas, e, ancora, opere di Manet, Monet, Seurat, Derain, Gauguin, Gris, Kandinsky, Klee, Marc, Matisse. Un lungo elenco di capolavori di eccezionale qualità e valore che la città ambrosiana offre ai suoi cittadini e viaggiatori fino al 1 marzo 2020. Solitamente li si vede solo oltreoceano, appesi alle pareti dell’edificio firmato da Frank Lloyd Wright e ora in Italia, unica tappa Milano, dopo la sede Guggenheim di Bilbao e l’Hotel de Caumont di Aix-en-Provence.

Tutto inizia nel lontano 1905, quando il padre di Justin K. Thannhauser (1892 – 1976) apre la prima galleria a Monaco di Baviera e tre anni dopo presenta una delle più grandi retrospettive sul suolo tedesco dedicate a Vincent Van Gogh, a diciotto anni la sua morte avvenuta nel 1890. Praticamente da subito, Justin K. Thannhauser diviene il protagonista per l’organizzazione di mostre nelle varie gallerie che la famiglia aprirà in Europa. Justin organizza nel 1911 la prima esposizione del gruppo Der Blau Reiter ( Il Cavaliere Azzurro) e nel 1913 promuove una delle prime grandi mostre di Picasso con cui manterrà profondi rapporti di amicizia sino alla morte del maestro spagnolo. Aprirà altre gallerie a Parigi, Lucerna, Berlino offrendo ai propri collezionisti il meglio dell’arte europea del XIX e XX secolo. Di origine ebraiche, per sfuggire alle persecuzioni naziste si trasferisce con la famiglia in America. Il figlio Heinz viene ucciso in guerra nel 1944, e nel 1952 perde anche il secondo figlio, Michel. Senza eredi e condividendo lo spirito di promozione culturale e artistica di Solomon Guggenheim decide di donare settantacinque opere della sua collezione, tra cui trenta lavori di Picasso. Nel 1975, la seconda moglie e vedova di Justin, Hilde, decide di integrare la collezione con un nuovo gruppo di dipinti.
Dopo aver vissuto per cinquecento anni in Germania – dichiarò Justin Thannhauser dopo la perdita dei due figli e della prima moglie nel 1963- la mia famiglia è ora estinta. Per questo donare la mia collezione. Con questo gesto filantropico l’opera di tutta la mia vita trova infine il suo significato.
