Gustave Courbet, pittore della libertà

Gustave_CourbetQuando muoio voglio che di me si dica: “Non ha fatto parte di alcuna scuola, di alcuna chiesa, di alcuna istituzione, di alcuna accademia e men che meno di alcun sistema: l’unica cosa a cui è appartenuto è stata la libertà.

E’ proprio lui, Gustave Courbet , a scrivere questo epitaffio e di lui parliamo oggi nel giorno della sua nascita avvenuta  a Ornans, un paese della Franca Contea,Francia, il 10 giugno 1819.

Gustave è figlio di ricchi possidenti, ribelle fin dalla più tenera età.

Non fa studi regolari e nel 1840 va a Parigi e frequenta ateliers  delle scuole libere di Père Lapin e Père Suisse. Ama intensamente la pittura fiamminga, quella veneta e olandese. Dipinti che ammira e  copia al Louvre.

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Funerale a Ornans, 1849-50

Ma quello che prevale nelle sue tele è lo sguardo attento alla realtà che lo circonda. Uno sguardo inedito, frutto di scelte sociali e politiche, scelte di vita. Amico del filosofo anarchico Pierre-Joseph Proudhon, del poeta Charles Baudelaire elabora un modo nuovo di rappresentare,contro il sentimentalismo tardo-romantico.Courbet, per semplificare, è il padre del Realismo in pittura, un ‘arte capace di comunicare idee tali da influenzare il mondo, migliorandolo, almeno queste erano le ambizioni.

Sono battaglie che conduce non solo col pennello, ma nella vita reale: partecipa alla Rivoluzione del 1848, nel 1870 è in prima fila alla Comune di Parigi. Nel 1874, viene arrestato e condannato a pagare 300.000 franchi perché ritenuto colpevole di aver danneggiato la colonna Vendome.

Questa forza e combattività la troviamo nei suoi lavori:i paesaggi, moltissimi sono di  Ornans, la città natale, ( bellissimo “Funerale a Ornans”), nei suoi ritratti, nei dipinti con soggetti  di vita quotidiana e in quelli dove affronta il lavoro degli oppressi, come per esempio, “Gli Spaccapietre”.

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Demoiselles au nord de la seine, 1856-57

Non è uno sguardo patetico verso le classi  meno abbienti e i lavoratori quello che troviamo sulle tele di Gustave Courbet a differenza di altri artisti come, per esempio, Millet. C’è un rispetto profondo come nell’opera del 1857 “Les demoiselles au nord de la Seine”.

Una sfida al corso della storia, come  quando nel 1866 su richiesta del diplomatico ottomano e grand viveur Khalil-Bey,  realizzò “L’origine del mondo”, un nudo femminile pezzo forte del Museo  d’Orsay di Parigi. Rarissimamente prestato come fu nel 2014  per una mostra a Basilea.

Ecco il  racconto del curatore.

 

Daniela Annaro

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