Martedì 17 marzo in PROCULTURA ancora un importante personaggio della storia del Novecento: dopo il Lech Walesa di Andrej Wajda ecco l’HANNAH ARENDT di Margarethe Von Trotta.
con Barbara Sukowa, Axel Milberg, Janet McTeer
Origine: Germania, 2013 Durata: 113 minuti
Teatro Villoresi
Piazza Carrobiolo, Monza
Proiezioni: ore 15,30 e 21,00
Ingresso singolo: euro 4,50
Ingresso pomeridiano: euro 3,00
La filosofa ebreo-tedesca Hannah Arendt, fuggita dalla Germania nazista e trasferitasi a New York, inizia a collaborare con alcune testate giornalistiche, tra cui il New Yorker che la invia in Israele per seguire il processo contro Adolf Eichmann. Da qui Hannah prenderà spunto per il libro “La banalità del male”, un testo che susciterà molte controversie…
“Arendt vs Eichmann. Ovvero la genesi de ‘La banalità del male’. Su questa, infatti, poggia la trama del nuovo lavoro della cineasta tedesca incentrato sulla filosofa/teorica della politica che tanto divise l’opinione negli anni 60, specie nella comunità ebraica. Inviata spontanea del New Yorker a Gerusalemme per il celebre processo Eichmann del ’63, realizzò che l’ex SS ‘non era un demone, ma un uomo qualunque che aveva rinunciato a pensare, cioè ad essere un Uomo’. Da qui ‘La banalità del male’, tra i saggi più controversi del ‘900. II racconto della von Trotta è limpido e mai ‘banale’, considerando la difficoltà di mettere-in-film il pensiero filosofico nel suo farsi.”
(Anna Maria Pasetti, ‘Il Fatto Quotidiano’, 6 febbraio 2014)