Ho conosciuto Papa Leone XIV

di Caludio Pollastri

Ho incontrato il cardinale Robert Francis Prevost, attuale Papa Leone XIV, tre anni fa a Milano dove moderavo una serie di conferenze che lui teneva su Sant’Agostino, il fondatore dell’ordine al quale appartiene, gli agostiniani.

Sapeva intrattenere il pubblico col suo modo accattivante di parlare, rispondeva alle domande con precisione senza apparire cattedratico, aveva confermato la sua devozione per Santa Monica, mamma di Sant’Agostino, si lasciava interrompere da richieste particolari, magari fuorvianti. Gentile ma fermo, in certi momenti mi ricordava il cardinale Ratzinger.

Mi aveva sorriso quando gli avevo chiesto verso la fine delle conferenze se era vero che era un campione di tennis. Senza sottolineare la superficialità del mio intervento in un contesto di così alto profilo mi aveva risposto di essere un dilettante della racchetta che si applicava in modo professionale. Come in tutte le cose che fa. A partire dal discorso d’insediamento non a braccio ma letto con evidente emozione, qualche sospiro e forse una lacrima.

Il primo Papa a salutare senza mai citarsi, senza fare riferimento a sé stesso, ma a parlare subito di pace, migranti, Chiesa. Tratti che avevo riscontrato nei due giorni di conferenze in cui gli sono stato accanto. Coltissimo senza ostentarlo, sorriso dolce, accarezzevole, mi aveva accennato alle sue lontane origini italiane per via della nonna paterna e quindi, come Papa Francesco, figlio di migranti.

E poi, ripensandoci (e sarebbe stato un vero evento visto oggi, quello che noi giornalisti chiamiamo scoop) ha “rischiato” di venire in visita a Brugherio.

Eh sì, perché al momento dei saluti dopo le conferenze avevo regalato al cardinale Prevost un libro pubblicato nel 1986 da Edizioni GR Besana Brianza dal titolo “Le stagioni di Sant’Agostino in Brianza” dove oltre alle riflessioni dell’arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini, del Rettore dell’Università Cattolica appariva quasi blasfema una mia “intervista impossibile” a Sant’Agostino dove alle mie domande il santo di Ippona rispondeva in latino (si trova su Internet).

L’intervista era ambientata nella chiesina di Sant’Ambrogio a Brugherio dove leggenda vuole che Sant’Agostino si fosse fermato in quello che allora era il convento di Santa Marcellina, sorella di Sant’Ambrogio, prima di andare a ricevere il battesimo dal vescovo di Milano.

Avevo invitato il cardinale Prevost a venire a Brugherio a visitare la chiesina. Lui sorridendo mi aveva ringraziato dicendosi dispiaciuto per gli impegni pressanti che non gli permettevano di vedere il luogo che aveva ospitato il fondatore del suo ordine promettendomi che in una successiva visita a Milano sarebbe venuto. Ma adesso è Papa Leone XIV.

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