Gli ebrei? come i profughi. Dopo la notte dei cristalli, quella del novembre 1938 che scatenò violenze xenofobe nelle capitali di mezza Europa, gran parte degli ebrei presero la strada dell’immigrazione. La terra promessa questa volta prende il nome di America. E lì che si rifugiano migliaia e migliaia di ebrei in fuga dalla persecuzioni nazifasciste. E’ li che si salvò una comunità che, terminata la guerra, diede vita allo Stato di Israele.
Molti ebrei, al contrario, scelsero di rimanere in Europa, convinti che prima o poi, quelle violenze sarebbero terminate poiché considerate semplici episodi di fanatismo. Illusi. Ebbe ragione Hannah Arendt, tedesca, ebrea, giornalista, filosofa, una delle più grandi pensatrici del ‘900.
Lasciò la Germania e proseguì la sua vita oltre Oceano. Oggi di lei apprezziamo gli scritti, il pensiero illuminato. Compresa l’intuizione che il nemico non esiste. Sì, è vero il nemico non esiste, è solo un’invenzione del totalitarismo, che ha lo scopo di diffondere odio e far crescere quel sentimento che sfocia nella guerra e nella morte.
Come sono stati accolti dagli americani gli ebrei europei? Come hanno commentato i giornali statunitensi l’arrivo di profughi europei? Quali problematiche hanno dovuto affrontare le autorità statunitensi?
Se guardiamo indietro agli anni dell’olocausto attraverso i films e i libri di storia ci strappiamo le vesti nel solidarizzare con il popolo eletto e nel condannare i cattivoni con la svastica e le SS cucite nella divisa.
Ma qual era il clima che si era creato prima della notte dei cristalli? Cosa si diceva e scriveva sugli ebrei in quei giorni?
Le parole, possono ferire più delle spade oppure essere un balsamo per le nostre relazioni sociali. Fermiamoci e apriamo una riflessione. Cerchiamo di capire se veramente il motivo della crisi stia nell’accoglienza dei profughi (che fuggono da situazioni drammatiche) e se i problemi della Brianza consistano nell’accogliere 500 persone su un territorio di oltre 800 mila abitanti che hanno costruito la loro fortuna con operosità e tanta solidarietà.
La memoria è importante, anzi decisiva: dal passato nasce il presente e si costruisce il futuro. Mi pare corretto ricordare che coloro che stanno fomentando queste pericolose campagne con tanto di eco sui media e la stampa e additano i profughi come causa del declino economico del bel paese, sono gli stessi che sono stati seduti a Roma nelle stanze dei bottoni e che hanno governato per oltre un ventennio contribuendo a far crescere il debito trascinando il nostro paese ai confini del default.
Infine non dimentichiamo che la Brianza si è contraddistinta per un modello di accoglienza delle persone richiedenti asilo che vede la collaborazione fra Istituzioni, Prefettura, Comuni, enti del Terzo Settore, Parrocchie, volontari e numerose associazioni del mondo cattolico locale. A tutt’ora (fonte Prefettura) non si sono registrati episodi che hanno minato la sicurezza dei cittadini.
Il nemico non esiste e di sicuro i “capri espiatori” non aiutano ad uscire dall’impasse.
Fabrizio Annaro