di Francesco Troiano – illustrazione di Filippo Carletti
Estate 2019
Nel metro, sono giorni senza aria condizionata.
Un signore sui settanta si siede accanto a una giovane con un viso da madonna orientale che, con il suo ventaglio, accarezza energicamente l’aria rarefatta del vagone: un ventaglio bellissimo, con delle raffigurazioni indonesiane e una ricamatura a fiorellini sui lati.
Lui beve quelle sventagliate come un reduce dal deserto che ha trovato improvvisamente l’oasi.
Lei lo guarda con un sorriso da dolcezza vietnamita.
– Eh, che fortuna sentire un po’ d’aria fresca da una ragazza giovane e carina…
– Grazie! Non si resiste su questo metro. L’altro giorno stavo per svenire.
– Non lo dica a me… mi hanno anche fatto un intervento ai polmoni due mesi fa.
– Oh, mi dispiace… ma ora? Tutto bene?
– Tutto a posto.. Se non fosse per questo clima maledetto di Milano. Ma cosa vuole, io vivo solo della mia pensione, non ho più nessuno. I miei figli sono all’estero. Meno male che ho la mia cagnolina che mi fa compagnia: lei è la mia vacanza…
– Cagnolina… Oh, anch’io ne ho una, si chiama Shirley. È una volpina bianca e nera.
– La mia si chiama Giulia. Si, lo so, fa ridere… Le ho messo un nome umano ma era il nome di mia sorella che ora è in cielo… Le volevo bene come ad una seconda mamma. Giulia è una meticcia bianca e marrone. La sera viene sul divano e guardiamo assieme la televisione. Manca solo che usi lei il telecomando…
Lei abbassa la testa, commossa.
– Mi presento: mi chiamo Giancarlo.
– Aisha, piacere.
Arrivati a Duomo Giancarlo, per salutarla, si alza facendole il baciamano.