Il Dialogo del cuore: Roberto Benigni

Chi ha avuto fortuna nella vita si ricorda di coloro (e sono tanti) che stanno peggio? I cosiddetti big sono grandi anche in beneficenza? Le stelle brillano in solidarietà? Le risposte in questo viaggio alla scoperta del senso della prossimità dei personaggi famosi guidato dal giornalista-scrittore Claudio Pollastri

D’oro non ha solo il Leone alla Carriera che stringe orgoglioso tra le mani. Ha il cuore. Magari velato per pudore dalla risata dissacrante di eterno giullare. Roberto Benigni ha voluto dedicare la prestigiosa statuetta ricevuta alla 78^ Edizione della Mostra del cinema di Venezia alla moglie Nicoletta Braschi “questo premio è tuo. Io mi prendo la coda, le ali sono le tue…”. E poi, senza spegnere il sorriso rubato a Pinocchio, ha aggiunto un romantico crono-complimento “conosco solo una maniera di misurare il tempo, con o senza di te”.

Roberto Benigni ha dedicato alla moglie Nicoletta Braschi il Leone d’Oro alla Carriera “questo premio è tuo. Io mi prendo la coda, le ali sono le tue…”.

Binomio indissolubile nel privato e sul set conclamato in mondovisione durante la premiazione del doppio Oscar del 1999 per LA VITA E’ BELLA “mia moglie non è solo la mia musa, ma è una grandissima attrice, per questo la scelgo“. Un grazie planetario per avergli ispirato il film che più di ogni altro conferma la profonda sensibilità verso la sofferenza dei bambini.

Un’intensa partecipazione emotiva che si concretizza nel volontariato silenzioso verso alcuni ospedali pediatrici come l’istituto Meyer di Firenze “la vera beneficenza è silenziosa” o Villa Ognisanti dove da vero comico aveva salito gattoni la scalinata per strappare un tenue sorriso ai baby-pazienti “sono venuto per una visita”.

Roberto Benigni con la moglie, l’attrice Nicoletta Braschi

Visita simbolica ma con la donazione concreta di un manoscritto originale per contribuire all’asta benefica Batti un colpo se ci sei a favore della clinica pediatrica De Marchi di Milano organizzata dalla onlus Amici del bambino malato che sostiene l’attività pediatrica di diagnosi e cura in Italia e nei Paesi in via di sviluppo “il dolore dei bambini non ha confini”.

Un “ex ragazzo ancora ragazzo” capace di dare una scossa all’ipocrisia dei benpensanti pescando il senso della prossimità dalle proprie radici popolane “ringrazio di essere nato povero così capisco meglio chi soffre”. Lo capisce. E lo aiuta. Partecipando ad esempio alla mostra organizzata a Palazzo Piepoli di Bologna a favore dell’IRST, un istituto di ricerca sui tumori di Meldola, vicino a Forlì.

La beneficenza non conosce né orari né location. Anche partecipare a una cena può alimentare una causa umanitaria. Come a Torino, organizzata dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS “piatto forte? L’altruismo”.

Roberto Benigni in una scena del film “La vita è bella” che gli è valso tre Oscar, migliore colonna sonora di Nicola Piovani, miglior attore e miglior film straniero
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