È ora di piantarla. Almeno così la vedono quattro associazioni dell’operoso territorio brianzolo che – in tempi di Expo – hanno dato vita al «Giro del mondo in 80 orti».
L’idea è mettere a frutto pezzi di terra dismessi per la coltivazione di pomodori e zucchine e insieme di coinvolgere i cittadini stranieri della zona (ormai diventati il 10% della popolazione locale). In primis l’autoproduzione avverrà nelle scuole: gli alunni stranieri importeranno nel giardino scolastico le particolarità del proprio modello nazionale di orto.
Ma la proposta è piaciuta anche a commercianti e cittadini privati che per il progetto hanno chiesto la collaborazione di dipendenti o vicini di cultura diversa.
Ad Agrate Brianza è già nato un orto marocchino che coltiva il coriandolo, ma anche uno thailandese e uno birmano. In un’osteria monzese invece si sperimenterà pakistano; mentre con l’aiuto di un ragazzo cubano alcuni anziani brianzoli doc di Muggiò semineranno nuove possibilità.
Ilaria Beretta
www.suppost.it
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