Cari lettori, ecco il messaggio che ci è pervenuto per conto del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Gabriele Dossena, letto sabato 30 gennaio in occasione della presentazione del libro di Luigi Picheca e dei primi due anni di SLAncio. Lo pubblichiamo interamente perché desideriamo condividere con voi i motivi che hanno indotto l’OdG ad accogliere fra i pubblicisti il nostro redattore Luigi Picheca. Sono parole intense che ci mostrano quanto sia apprezzata la sua attività giornalistica. Colpisce che lo stile di Luigi sia stato accostato a quello di un grande giornalista, Guido Vergani, a cui è titolato il premio dei cronisti lombardi.
“Caro Luigi, ho letto i tuoi articoli, anzi me li sono divorati. Trovo che hai una scrittura semplice e profonda, diretta e riflessiva, istintiva e ben curata. Mai lasciata al caso. Ma soprattutto hai una scrittura “serena”, come tu stesso hai scritto, in uno dei tuoi articoli, l’11 febbraio 2015, in occasione della giornata del malato. Credo che trasmettere serenità ai lettori – anche quando si descrivono tragedie – sia la cosa più difficile ma anche la più importante, soprattutto quando un cronista deve raccontare la cruda realtà.
Un carissimo amico e collega di grande esperienza mi ha raccontato il segreto dello stile di scrittura di Guido Vergani, al quale, oggi, è intitolato il Premio dei cronisti lombardi. L’attacco, l’incipit di Guido Vergani era – sempre – “Cara mamma, ….” e poi giù con la cronaca dei fatti che aveva visto e che raccontava come se li stesse raccontando a sua madre.
Alla fine, cancellava il “cara mamma,” e consegnava l’articolo in redazione, pronto per essere pubblicato. In questo modo la cronaca raccontata da Guido Vergani risultava semplice e profonda, diretta ma riflessiva, istintiva ma ben curata, serena. In modo tale che fosse facilmente comprensibile da tutti i lettori, dalla classica casalinga di Voghera al professore dell’Università Bocconi.
Ecco, leggendo i tuoi articoli, mi è sembrato di capire che tu, caro Luigi, conoscessi già – anche senza saperlo – il segreto della tecnica di scrittura di Guido Vergani. C’è una seconda caratteristica che mi pare di cogliere nei tuoi articoli. Che trova radici, questa volta, in un articolo di legge. C’è un articolo (l’art. 2) della legge che ha istituito l’Ordine dei giornalisti, la Legge n. 69 del 3 febbraio 1963 che dice testualmente: “il giornalista è tenuto a raccontare la verità sostanziale dei fatti”.
Tu, caro Luigi – che sei giornalista d’istinto – la verità sostanziale dei fatti ce l’hai nel cuore e la descrivi con la mente.
Ora che hai in tasca la tessera di giornalista che ti sei conquistato con grande dignità, tu, caro Luigi, ora sei un simbolo. Non solo per i tuoi lettori, ma anche e soprattutto per tutti gli altri giornalisti che hanno gambe per camminare e mani per scrivere ma che, a volte – per audience televisiva, per inseguire falsi scoop a tutti i costi, per ideologia, per interesse personale o di partito – perdono la strada maestra della ricerca – con il cuore e con la mente – della verità sostanziale dei fatti.
A nome del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Gabriele Dossena, caro Luigi, ti auguro ogni bene e una proficua attività giornalistica”.
Paolo Pozzi portavoce del Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia