Il ponte di Brooklyn, sospeso su New York

Brooklyn_bridge_manhattandi Francesca Radaelli

Iniziarono il 2 gennaio 1870, i lavori di costruzione del ponte di Brooklyn, simbolo di New York e primo ponte in acciaio al mondo. Nell’inverno tra il 1866 e il 1867 l’East River gelò per l’ennesima volta, lasciando tutta la popolazione di Brooklyn isolata da scuole, posti di lavoro e negozi situati sull’isola di Manhattan, dall’altra parte del fiume. Era necessario dunque trovare una soluzione che permettesse di collegare agevolmente le due sponde dell’East River.

Ma non ci si accontentò di un ponte qualsiasi, anche perché era necessario realizzare una costruzione che non interferisse con l’intenso traffico fluviale dell’epoca e fosse in grado di resistere alle turbolenze dell’acqua, soggetta in quel punto agli effetti delle maree.

Ponte_di_Brooklyn

Il progetto fu affidato a un ingegnere tedesco, John Augustus Roebling, una sorta di specialista in ponti sospesi, che già ne aveva ideato precedentemente uno che correva sopra le cascate del Niagara, un altro che attraversava il fiume Ohio da Cincinnati, Ohio a Covington, Kentucky e un ultimo a Waco in Texas. Mai era stato però concepito un ponte  sospeso di dimensioni tanto grandi, 1800 metri di lunghezza e 84 di altezza, utilizzando per di più come mezzo di sostegno cavi d’acciaio al posto di cavi di ferro. Per la realizzazione di un’opera tanto monumentale vennero stanziati inizialmente tre milioni di dollari dalla New York Bridge Company, società nata apposta per finanziare i lavori, e uno e mezzo dalla città di New York. A opera finita i costi ammontavano però complessivamente a 15,5 milioni di dollari.

Al cantiere lavorarono in tutto 600 operai, 27 dei quali persero la vita durante la costruzione del ponte, per lo più a causa dell’embolia gassosa provocata dalle immersioni nelle camere di scavo sottomarine.

Percorso pedonale sul ponte di Brooklyn
Percorso pedonale sul ponte di Brooklyn

Anche lo stesso ingegner Roebling fu tra le vittime del ponte, morendo nel 1869 in un incidente durante l’attracco di un traghetto. E il figlio Washington Roebling, che prese il posto del padre nella direzione dei lavori rimase a sua volta ferito e paralizzato parzialmente. Alla fine il ponte poté essere portato a termine grazie a un donna, Emily Warren Roebling, moglie di Washington, che nelle fasi finali della costruzione operò sotto la supervisione del marito ormai invalido. E così, a tredici anni dalla posa della prima pietra, il ponte venne definitivamente aperto al transito il 24 maggio 1883.

Alle carrozze furono assegnate quattro corsie, due in una direzione e due in quella opposta, mentre ai pedoni era riservata la corsia centrale. Il pedaggio da pagare per attraversare il ponte fu fissato a 5 cent.

Oggi il ponte di Brooklyn viene percorso ogni giorno da 150mila tra automobili, autobus, motociclette e pedoni. Dando un’impronta inconfondibile non solo allo skyline di New York ma anche e soprattutto alla quotidianità dei suoi abitanti.

 

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