di Paola Biffi
L’Associazione di Promozione Sociale 232 lancia il progetto “Inside the Beat Outside The Box” rivolto alla comunità e ai giovani dei quartieri di Milano Gratosoglio-Stradera. ( http://bit.ly/Supporta232 )
Se è vero che la storia insegna sempre ad alunni poco attenti, è vero anche che un professore difficilmente ascolta i suoi alunni.
Gli adolescenti sono la vera e sincera voce di come sta andando il mondo. Eppure gli adulti continuano ostinati a pensare di doverli crescere e correggere. Hanno elaborato una strategia crudele: trattare tutti gli argomenti come “sintomi di una crisi adolescenziale”, stando a sentire ed eleggendo a testimoni di generazione solo i giovani che dicono quello che gli adulti decidono che sia giusto da dire.
Funziona così, da sempre, e da sempre c’è stata l’eccezione.
232 è un’associazione di promozione sociale nata nel 2019 con lo scopo di sostenere la crescita di ragazzi e ragazze dando loro la possibilità di esprimersi attraverso la cultura hip-hop.
L’associazione organizza dei laboratori di scrittura rap in diverse realtà del territorio milanese, in particolare l’Istituto Penale Minorile Beccaria, comunità penali minorili, Centri di Aggregazione Giovanile e scuole.
Il team, composto da educatori e psicologi, ha come obiettivo l’aiutare giovani considerati a rischio o in situazioni di devianza, e nella concretezza dell’educare, dare a chiunque ne senta la necessità uno strumento per raccontare e raccontarsi senza filtri: una penna, un beat, un microfono.
L’hip-hop è nato dai ragazzini del Bronx, annoiati e annichiliti dal contesto che abitavano e subito è stato sperimentazione e rigenerazione. C’erano le macerie e i giovani non hanno costruito grattacieli, hanno scritto di quello che stava accadendo, hanno inventato un genere musicale, uno stile, e si sono ritrovati in cima alle classifiche mondiali.
Nessuno aveva detto loro di farlo, nessuno pensava fosse la cosa giusta o la cosa sbagliata da fare.
Qui l’hip hop acquista un potente valore educativo: chi prova a fare una gara di freestyle, chi prova per la prima volta a disegnare su un vagone di un treno, trasforma il suo essere un grumo informe e insignificante di rabbia, disagio e incomprensione in un esercizio d’arte, e trova in tale arte l’obiettivo per continuare a migliorarsi.
Un altro aspetto pedagogicamente importante è utilizzare il rap come strumento autobiografico e comunicativo, per far sentire la propria voce in un modo del tutto unico, personale, chiaro e diretto, a chiunque.
L’hip-hop è contraddizione: la scelta contraddittoria di dare forma al frammento dando movimento all’immobilità. Questo accade tanto nella performance quanto nella vita quotidiana di un ragazzo che impara a sfidare se stesso e il mondo che lo circonda in una continua ricerca di ritmo e di senso.
Spinti da queste convinzioni, gli operatori di 232 stanno partecipando in questi giorni, con il sostegno di diversi artisti della scena rap italiana, a una raccolta fondi promossa dal Comune di Milano per finanziare il progetto “Inside The Beat, Outiside The Box”, che prevederà la realizzazione dei laboratori rap nei quartieri di Milano Gratosoglio-Stradera.
Per donare e sostenere la campagna: http://bit.ly/Supporta232